La mamma 45enne della provincia di Catania fermata ieri in seguito alla morte del figlio, un 14enne tetraplegico, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Irina – questo il suo nome come riferisce Rainews – era stata fermata dai carabinieri a Grammichele con l’accusa di abbandono di minore aggravato dopo la morte del figlio che secondo il medico legale sarebbe avvenuta alcuni giorni fa. Davanti al Gip di Caltagirone, Giuseppe Tigano, dunque, la donna è rimasta in silenzio durante l’interrogatorio di garanzia, che si è svolto nel carcere di Catania dove è detenuta da ieri.
Eppure, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa, la decisione di non rispondere sarebbe stata del suo legale, l’avvocato Andrea Scollo, che spiegando la strategia difensiva ha commentato: “Prima vogliamo leggere attentamente gli atti contenuti nel fascicolo e poi chiarire”. Intanto il giudice per le indagini preliminari si è riservato la decisione sul fermo, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore, mentre i due fratellastri del 14enne morto, figli più grandi nati da una precedente relazione del padre – deceduto – con un’altra donna, hanno dato incarico all’avvocato Dario Greco di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento nei confronti della donna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Tetraplegico 14enne morto: fermata la madre
Avrebbe lasciato il figlio tetraplegico 14enne da solo, sotto al sole con 40 gradi, causandone la morte. Questa è l’ipotesi choc che ha spinto la procura di Caltagirone a disporre il fermo della madre, come riferisce Quotidiano.net. Si tratta di una donna 45enne, vedova, il cui figlio disabile è stato trovato senza vita nel letto della sua abitazione a Grammichele, in provincia di Catania, dove negli ultimi giorno si sono registrate temperature bollenti. Fino alla chiamata del 112 la donna avrebbe fornito delle versioni del tutto contrastanti e all’arrivo dei militari avrebbe persino tentato la fuga.
L’aspetto ancora più inquietante è che secondo il medico legale il decesso del ragazzino risalirebbe a 36 ore prima della chiamata. Ci sarebbero inoltre elementi attendibile che andrebbero a collegare la morte del 14enne ad una “prolungata esposizione esterna del ragazzo, verosimilmente all’azione dei raggi solari, inconciliabile con la sede di ritrovamento della salma, tanto da far presupporre che sia da collocare almeno 36 ore prima dell’arrivo dei militari”, come si legge nel rapporto.
Tetraplegico 14enne morto: le gravi accuse nei confronti della madre
Al fine di “nascondere” la morte del figlio 14enne tetraplegico, secondo l’ipotesi avanzata dagli inquirenti, la madre avrebbe spostato il corpo sul letto della loro casa accendendo i climatizzatori per 36 ore prima della drammatica scoperta ad opera degli uomini dell’Arma. Sentita in procura a Caltagirone, la donna non avrebbe saputo fornire risposte “convincenti e univoche”.
Stando a quanto reso noto da Il Messaggero, inoltre, la madre ora sottoposta a fermo avrebbe un precedente per abbandono di minori sempre nei confronti del figlio, commesso con il marito poi deceduto. Secondo quanto ricostruito dalla procura, il ragazzo era “affetto da tetraparesi spastica e ritardo mentale grave”, era “persona incapace di provvedere a se stessa per malattia di mente e di corpo” e la madre aveva “la sua custodia esclusiva”. Dalle indagini in corso sarebbe emerso un gravissimo quadro indiziario a carico dell’indagata a partire dalle diverse e contrastanti versioni e dal suo tentativo di fuga, prima di essere fermata dai carabinieri e trasferita nel carcere catanese.