Dopo averne tanto parlato nell’ultimo trimestre del 2022, la legge di bilancio approvata il 28 dicembre 2022 è diventata operativa a partire dal 1 gennaio 2023. Quindi dall’inizio di quest’anno è possibile effettuare prelievi contanti fino a 5.000 euro.
Tetto al contante 5 mila euro: da quando è valido
È stata quindi innalzata la soglia tanto agognata del tetto al contante. Nello specifico si tratta di un limite che deve essere preso in considerazione nel caso di trasferimento di denaro contante oppure di titoli al portatore. Il limite è operativo non soltanto in euro, quindi nella moneta corrente, ma anche in valuta estera.
In buona sostanza il limite operativo per qualsiasi scambio di titoli tra soggetti diversi, siano esse persone giuridiche oppure persone fisiche. Ma in che modo il limite del tetto al contante incide sui versamenti effettuati sul conto corrente?
Tetto al contante 5 mila euro: come influisce sui versamenti bancari
A partire dal 1 gennaio 2023 il tetto al contante è aumentato di ben 3000 euro, passando da 2.000 euro a 5000 euro nonostante l’idea di Draghi fosse quella di abbassarlo ad una soglia di 1000 euro. In realtà la diminuzione graduale del tetto al contante era stata già decisa molto tempo prima. Ma è chiaro che Mario Draghi era assolutamente d’accordo. In effetti limitare l’uso del contante è sempre stato un consiglio e un auspicio voluto dalla BCE e anche dall’Europa. Questo avrebbe favorito l’utilizzo dei mezzi tracciati, metodologia di pagamento su cui il welfare italiano sta largamente investendo.
È bene precisare sin da subito che il dipartimento del tesoro ha inserito una sezione FAQ in cui tutti i cittadini che possano avere nutrito qualche dubbio trovino finalmente una risposta. In questa sezione si legge chiaramente che non è previsto alcun limite al prelevamento oppure al versamento per cassa in contanti dal proprio conto corrente in quanto, tale operatività, non si configura come un trasferimento tra soggetti diversi. Quindi i soggetti diversi sono intesi come:
- Due società,
- due persone fisiche o giuridiche,
- un socio e la società di cui fa parte,
- tra società controllata e società controllante,
- tra legale rappresentante e socio oppure tra due società aventi lo stesso amministratore;
- tra una ditta individuale e una società, nelle quali le figure del titolare e del rappresentante legale coincidono, per acquisti o vendite, per prestazioni di servizi, per acquisti a titolo di conferimento di capitale, oppure di pagamento dei dividendi.
Anche nel 2023 commercianti non potranno rifiutare pagamenti elettronici altrimenti si vedranno applicata una sanzione di 30 euro a cui sarà raggiunto il 4% del valore della transazione per cui non sarà accettato il pagamento. Quindi la riforma fiscale che ha innalzato il tetto al contante fino al limite di 5.000 euro, non cambia assolutamente per l’obbligo del Pos nel 2023.