Tetto al prezzo del gas, l’UE propone un limite per tre mesi
L’UE studia un meccanismo di limitazione dei prezzi del gas nella principale borsa europea, il Ttf di Amsterdam. Questa arriverà solo come ultima istanza e per un periodo non superiore a 3 mesi. Verrà così elaborato un parametro di riferimento specifico per il prezzo del Gnl, ossia il gas naturale liquefatto, entro la fine del 2022. Il tetto al prezzo del gas sarà stabilito dalla stessa UE e sarà seguito da un meccanismo di solidarietà tra gli Stati membri in caso di emergenza. Si tratta al momento solo della bozza della proposta legislativa che la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, presenterà ufficialmente martedì.
“Buona discussione sull’energia con i membri del Collegio. Sono stati compiuti buoni progressi nell’attuazione della tabella di marcia per affrontare i prezzi elevati dell’energia presentata ai leader al vertice informale di Praga. Approveremo un altro pacchetto di proposte legislative alla prossima riunione del Collegio, martedì” ha scritto su twitter la presidente della Commissione Ue dopo il Collegio dei commissari si è riunito in videoconferenza.
Tetto al prezzo del gas, la proposta dell’UE
La proposta del tetto al prezzo del gas è contenuta nel Regolamento del Consiglio che verrà adottato dai ministri dell’Energia dei 27 Stati membri e non dovrà essere esaminata dal Parlamento Ue. Come spiega il Corriere, si parla dei volumi critici massimi di gas per la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico in un periodo compreso tra dicembre e marzo 2023. Dal documento emerge che l’Italia dipende più degli altri dal termoelettrico. La proposta arriva dopo un confronto durato settimane tra la Commissione Ue e gli Stati membri.
L’introduzione di un tetto al prezzo del gas è sottoposto a una serie di condizioni elencate nell’articolo 23: “Il Consiglio, su proposta della Commissione, può adottare una decisione che preveda un meccanismo per limitare le conseguenze di episodi di prezzi estremi” ma deve rispettare appunto alcuni criteri. Innanzitutto deve determinare un meccanismo dinamico di correzione del mercato per le transazioni di gas naturale. Non deve poi pregiudicare gli scambi di gas fuori borsa. Non può incidere sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas dell’Unione e non deve comportare un aumento del consumo di gas, come spiega il Corriere.