Mercoledì 19 maggio il Governatore del Texas Greg Abbott ha firmato la locale “Heartbeat Bill”, la legge che proibisce l’aborto dopo le 6 settimane nel caso in cui vi sia battito cardiaco nell’embrione. Dopo gli scontri presso la Corte Suprema nel lontano 2016 e dopo le tante sfide a distanza tra alcuni Stati Repubblicani e il Governo centrale, il Texas vara la legge anti-aborto con eccezioni e deroghe solo per alcune emergenze sanitaria (ma senza prevedere l’aborto, ad esempio, in caso di stupro o incesto).
Come noto, l’aborto è legale a livello federale per la sentenza della Corte Suprema conosciuta come Roe v. Wade del 1973: non esiste però una legge unitaria che regoli modalità e specifiche norme. I movimenti pro-life e diverse associazioni anti-abortiste nel corso degli anni hanno tentato e in alcuni casi ottenuto di limitare l’interruzione di gravidanza: la legge texana entrerà in vigore il prossimo settembre, a meno che non venga contestata/bloccata da un tribunale e in seconda battuta dalla Corte Suprema (dove però vige la maggioranza dei togati repubblicani sui democratici).
CONTINUA LO SCONTRO NEGLI USA SULLE LEGGI ANTI-ABORTO
Heartbeat Bill è definita così in quanto si fonda sul principio degli anti-abortisti per cui entro le prime 6 settimane si sviluppa il primo battito cardiaco del futuro neonato: «Il nostro creatore ci ha donato il diritto alla vita e tuttavia milioni di bambini perdono il loro ogni anno a causa dell’aborto», così sui social è intervenuto il Governatore del Texas Abbott, scatenando l’ira dei pro-choice, in primis la deputata Dem locale texana Donna Howard che ha inscenato una protesta con le altre rappresentanti donne del Parlamento locale. A rischiare la denuncia, secondo la nuova legge sull’aborto vigente in Texas, vi sarebbero i medici che praticano le operazioni dopo le 6 settimane ma anche i professionisti che aiuteranno le donne ad ottenere l’interruzione di gravidanza anche se non in prima persona. Lo scorso febbraio anche la Carolina del Sud ha approvato la sua “Heartbeat Bill”, dividendo anche in quel caso l’opinione pubblica americana per di più con una Presidenza come quella Biden dove convive contemporaneamente la presenza di un Presidente cattolico che però appoggia le leggi pro-choice su aborto ed eutanasia (dividendo a sua volta la Conferenza episcopale Usa).