Secondo il Presidente degli Stati Uniti d’America, la legge del Texas sull’aborto appena “concessa” dalla Corte Suprema è «incostituzionale»: Joe Biden lo ha detto a caldo ieri commentando la storica decisione dello stato texano che contrasta, 48 anni dopo, la celebre sentenza della Corte Suprema sul caso Roe vs Wade che stabiliva il diritto costituzionale all’aborto,



«Questo provvedimento viola palesemente il diritto costituzionale», ha aggiungo il President Biden, e «comprometterà significativamente l’accesso delle donne all’assistenza sanitaria di cui hanno bisogno». La legge Abbott (il Governatore repubblicano del Texas, ndr) è entrata in vigore mercoledì 1 settembre con un’ultima paziente che si è sottoposta all’intervento per l’interruzione di gravidanza a soli 4 minuti dalla messa al bando della precedente norma vigente. Già nel recente passato la Chiesa americana si era divisa proprio sull’appoggio di Biden alle leggi sull’aborto, pur da cattolico essendo comunque contrario alla soppressione della vita umana, tanto che alcuni vescovi avevano avanzata la proposta (rimasta solo tale) di escludere il n.1 Dem dall’eucaristia. (agg. di Niccolò Magnani)



CAOS ABORTO IN TEXAS

La Corte Suprema non ha preso provvedimenti in merito alla richiesta di bloccare la legge sull’aborto in Texas, l’ormai celebre “Senate Bill 8”, che vieta la maggior parte degli aborti dopo circa sei settimane di gravidanza (non fa eccezioni neppure per gravidanze derivanti da incesto o stupro), entrata così in vigore. Essa, scrive il “New York Times”, è stata redatta in modo da “renderla difficile da contestare in tribunale. Di solito, una causa che cerca di bloccare una legge perché è incostituzionale nominerebbe i funzionari statali come imputati. Ma la legge del Texas impedisce ai funzionari statali di farla rispettare e invece delegittima i privati a citare in giudizio chiunque esegua la procedura o la aiuti e favorisca”.



Immediate le proteste da parte delle cliniche che praticano gli aborti: “Questa legge ridurrebbe immediatamente e catastroficamente l’accesso all’aborto in Texas, impedendo l’assistenza ad almeno l’85% delle pazienti abortiste del Texas (quelle che sono incinte di sei settimane o più) e probabilmente costringendo molte cliniche abortiste a chiudere”.

ABORTO IN TEXAS, CORTE SUPREMA NON BLOCCA LEGGE “SENATE BILL 8”: COSA PREVEDE?

Cosa prevede, ancora, la legge Senate Bill 8 sull’aborto in Texas? La paziente non può essere citata in giudizio, ma i medici, i membri dello staff delle cliniche, i consulenti, le persone che aiutano a pagare la procedura, persino un autista che porta una paziente in una clinica per aborti sono tutti potenziali imputati. I querelanti, che non devono avere alcuna connessione con la questione o mostrare alcun danno da essa, hanno diritto a 10mila dollari e al rimborso delle spese legali, se vincono.

Il “Senate Bill” 8 è stato firmato in maggio dal governatore repubblicano Greg Abbott. Esso proibisce ai medici di eseguire aborti se viene rilevato un battito cardiaco fetale, attività che prende il via all’incirca intorno alle sei settimane, prima ancora che molte donne acquisiscano la consapevolezza di essere incinte.