In Texas, con una decisione presa oggi dalla Corte Suprema federale statunitense, è entrata ufficialmente in vigore la nuova legge sull’immigrazione, grazie alla quale si conferiscono alle autorità texane i poteri fino ad ora riservati alle autorità federali, potendo sia arrestare i migranti che attraversano il confine con il Messico, sia espatriarli in terra messicana coerentemente con l’entità e la durata della pena inflitta dopo l’arresto.
La legge sull’immigrazione del Texas era stata, in prima battuta, autorizzata lo scorso dicembre e sarebbe dovuta tecnicamente entrare in vigore lo scorso 5 marzo. Si era, tuttavia, inserita nel processo di approvazione l’amministrazione di Joe Biden, che attraverso il Dipartimento di Giustizia aveva fatto causa contro il governo texano lo scorso gennaio, al fine di ritardarne l’entrata in vigore. Il giudice David Ezra aveva accolto la richiesta dell’amministrazione Biden di bloccare la legge sull’immigrazione del Texas, salvo poi vedersi impugnata la sentenza dalla quinta Corte d’Appello di New Orleans che ha, infine, passato la palla alla Corte Suprema. La legge, grazie alla pronuncia della Corte, è entrata in vigore retroattivamente a partire dal 10 marzo, mentre ora l’amministrazione Biden potrà opporsi al testo solo nei tribunali di grado inferiore prima di poter tornare nuovamente alla Corte Suprema.
Cosa prevede la nuova legge sull’immigrazione del Texas
Insomma, la battaglia attorno alla legge sull’immigrazione del Texas è stata piuttosto combattuta ma si è infine, almeno in questa prima fase dibattimentale in cui la Corte doveva decidere solo se bloccare la legge in attesa dei processi nei tribunali di grado inferiore, conclusa a favore dell’amministrazione texana. Una scelta, a sua volta, criticata dato che tecnicamente per l’ordinamento statunitense spetta solo al governo federale legiferare in materia di migranti, ragione dietro all’opposizione di Biden.
A conti fatti, comunque, la nuova legge sull’immigrazione entrata, a questo punto, in vigore in Texas conferisce alle autorità il potere di arrestare i migranti sorpresi a varcare illegalmente il confine con il Messico. La pena contro l’immigrazione illegale andrà da un minimo di 180 giorni, fino ad un massimo di 20 anni di carcere, mentre i giudici potranno anche disporre l’espatrio dei migranti sul suolo messicano, con pene nuovamente fissare a 20 anni per chi si rifiuta di rispettare l’ordine.