Sempre più lavoratori si domandano se è meglio lasciare il TFR in azienda oppure trasferirlo nel fondo pensione. La perplessità è nata dopo la proposta della maggioranza sul silenzio assenso, una manovra che mira a potenziare gli investimenti sui fondi integrativi. Date le poche adesioni alle pensioni complementari, per far comprendere l’importanza di investire in un assegno previdenziale più “ricco”, il Governo potrebbe inserire in manovra l’obbligo di accantonare il TFR in un fondo pensione. Ma vediamo di fare chiarezza sull’argomento che sta suscitando perplessità.
TFR in azienda o fondo pensione? Come fare la propria scelta
Stabilire di lasciare il TFR in azienda o destinarlo al fondo pensione integrativa non è semplice. Prima di tutto va fatta chiarezza sulla differenza: il Trattamento di Fine Rapporto è la liquidità accumulata durante gli anni di lavoro ed ottenuta a seguito di un licenziamento o più semplicemente al termine della propria carriera.
Il TFR ammonta (all’incirca) ad una mensilità di salario al lordo delle tasse, da moltiplicare per gli anni lavorati ed elargiti come ammontare liquido. Il fondo pensione invece, è uno strumento finanziario in cui il contribuente investe per un assegno più ricco (dato che dipende dall’andamento e il rendimento medio).
Quanto rende il TFR?
Il TFR segue una rivalutazione ben specifica: il 75% basato sull’indice ISTAT dei prezzi al consumo, mentre l’1,5% annuo come rivalutazione di base. Naturalmente all’importo va tenuta in considerazione la tassazione che viene considerata secondo le aliquote Irpef e sul rendimento annuale del 7%.
I dipendenti devono decidere – entro sei mesi dall’assunzione in azienda – se accantonare il TFR come fondo integrativo o come futura liquidazione. La scelta è irreversibile (non è possibile cambiare idea), motivo occorre pensarci molto bene.
Se il lavoratore non dovesse comunicare esplicitamente le sue volontà, per effetto del silenzio assenso il TFR verrebbe accantonato nei fondi integrativi. Diversamente, se scegliesse di lasciare il Trattamento in azienda potrà destinarlo ai fondi in qualunque altro momento.
I rendimenti del fondo
Per scegliere se lasciare il TFR in azienda o destinarlo al fondo pensione è importante valutare la convenienza economica di ambe le soluzioni.
Il rendimento dei fondi integrativi dipendono dall’andamento dei mercati e dal tipo di prodotto su cui si investe (azioni, obbligazioni o titoli).
Sicuramente la tassazione prevista per i fondi è molto più vantaggiosa del TFR, infatti i contributi possono essere dedotti dal reddito da tassare entro un massimo di 5.164,57€ annui, mentre la tassazione è applicata al 20% (che si riduce a 12,5% per i titoli di Stato).