Le Dolomiti godono di una caratteristica unica: al tramonto si accendono di un rosso fuoco, per passare poi al viola, prima di spegnersi nella notte. È l’Enrosadira, un fenomeno che affonda le sue origini nella leggenda, e che è ben visibile nelle sere d’estate, quando l’aria è particolarmente limpida e i crepuscoli sono più lunghi. Il fenomeno dell’enrosadira può manifestarsi in modo molto diverso nei vari periodi dell’anno, e può variare da un giorno all’altro in funzione dei fenomeni metereologici. Ovviamente, tutto si spiega con lo studio della rifrazione della luce, ma è anche suggestiva la leggenda che fa assumere all’Endosadira un velo di mito.
La leggenda racconta di Laurino, un re dei nani, che aveva sul Catinaccio uno splendido giardino di rose. Un giorno il principe del Latemar, incuriosito dalla vista delle rose, s’inoltrò nel regno di re Laurino, ne vide la figlia Ladina, se ne innamorò e la rapì per farne la sua sposa. Laurino, disperato, lanciò una maledizione sul suo giardino di rose colpevole di aver tradito la posizione del suo regno: né di giorno, né di notte alcun occhio umano avrebbe potuto più ammirarlo. Laurino dimenticò però l’alba e il tramonto quando, ancora oggi, il giardino e i suoi colori divengono visibili.
Luci e leggende a parte, da 12 anni le Dolomiti sono patrimonio mondiale Unesco: sono i “monti pallidi”, calcare e magnesio, un mix che dona alle rocce colori irripetibili, scoperto nel 1700 dal geologo Déodat de Dolomieu, che dette il nome alla catena. Qui siamo a Corvara, Alta Badia, dove vi sono due siti iscritti nella lista Unesco: il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies e il Parco Naturale Puez-Odle. A Corvara (1568 m slm), uno dei centri più belli delle Dolomiti altoatesine, con un comprensorio sciistico tra i più estesi al mondo, sorge il TH Corvara – Greif Hotel (greif in tedesco significa avvincente), un resort con vista affidato alla gestione degli specialisti del gruppo TH, e alle cure del director manager Giacomo Patanè.
Direttore, finalmente si è potuto riaprire.
Sì, l’abbiamo fatto il 19 giugno, e termineremo la stagione il 12 settembre. In luglio e agosto abbiamo già settimane in sold out. Ma le presenze sono state ottime fin da subito: del resto, questa è una vera bomboniera, un hotel storico. Abbiamo già ospitato molti gruppi, anche qualche ritiro di squadre di calcio, e atleti e spettatori della Maratona delle Dolomiti, con numerosi stranieri.
Quali sono i punti di forza del Greif?
Il resort dispone di cento camere, un’attenzione particolare alla ristorazione, con l’aiuto in sala del commis-gourmet (un esperto che consiglia e guida nella scelta dei piatti, dei vini e dei formaggi), un’ottima zona benessere (ma le zone umide, sauna e bagno turco, restano off limits per precauzione sanitaria), una meravigliosa piscina che affaccia con le vetrate sul gruppo del Sella e del monte Sassongher.
LA LOCATION
Territorio & storia
Il paese conserva tutt’oggi la sua tradizione ladina: è uno degli otto comuni della provincia ad avere la maggioranza della popolazione di madrelingua ladina. Corvara è adagiata in un’ampia conca tra il Sassongher e il Massiccio del Sella da una parte, e dall’Altipiano del Pralongià dall’altra. Corvara è un comune di 1.367 abitanti, nella provincia autonoma di Bolzano, il centro più grande della Val Badia, a 1568 metri sul livello del mare. Si trova nel gruppo del Puez del Sella Ronda, nel comprensorio del Dolomiti Superski, fa parte della Comunità della Val Pusteria, ed è uno dei 18 comuni che formano la Ladinia. Il toponimo starebbe per “luogo dei corvi”.
Fanno parte dello stesso comune, ma i paesi di Corvara e Colfosco hanno avuto storie distinte, in territori diversi. Si hanno notizie storiche di Corvara soltanto dal 1292, al contrario di Colfosco di cui si ha traccia già un secolo e mezzo prima. Corvara apparteneva alla giurisdizione di Marebbe, Colfosco invece a quella Selva di Val Gardena, e quest’ultima località è stata annessa alla Val Badia solo nel 1828. Colfosco è appartenuta dapprima alla chiesa parrocchiale di Laion, poi a Santa Cristina in Val Gardena. Sia Corvara che anche Colfosco appartengono sino alla fine della prima guerra mondiale alla circoscrizione giurisdizionale di Marebbe e facevano parte del distretto di Brunico. Corvara e Colfosco acquisirono fama internazionale nel XIX secolo, quando cominciarono ad essere apprezzati per le attività sciistiche ed escursionistiche. Nel 1947 fu ultimata e collaudata la prima seggiovia d’Italia proprio a Corvara, che collegava l’abitato al Col Alto.
Territorio da vedere
Corvara, situata in una conca soleggiata ai piedi del monte Sassongher, può vantare una lunga tradizione turistica. Grazie alla sua posizione privilegiata sulla Sellaronda, il giro intorno al massiccio del Sella, in inverno con gli sci ed in estate con bici da strada o mtb, Corvara è sicuramente il luogo ideale per le tue vacanze all’insegna dello sport.
Le seggiovie e le cabinovie dell’Alta Badia sono in funzione dal 26 giugno: si possono raggiungere gli altipiani dell’Alta Badia, tra i più belli delle Dolomiti. È stato anche ultimato l’ultimo tratto di seggiovia, che arriva fino a Sasso Croce.
La chiesa più bella di Corvara è quella di Santa Caterina, costruita in stile tardo gotico per commemorare Caterina d’Alessandria. Si dice, inoltre, che i due pannelli sull’altare siano stati dipinti dall’illustre Tiziano. A distanza di mezz’ora a piedi dal centro storico di Corvara, uno scorcio imperdibile delle Dolomiti: le cascate del Pisciadù, un vero spettacolo immerso nella natura. Lo scenario ricorda una favola e vi regalerà un’atmosfera quasi surreale. Assolutamente da vedere è il Parco delle Tre Cime di Lavaredo, patrimonio Unesco.
Territorio & esperienze TH
Passeggiata alle cascate Pisciadù: ai piedi del gruppo del Sella, attraverso il bosco del Borest, costeggiando il rio Pisciadù, fino alle meravigliose cascate, che si possono scavalcare su apposite assi in legno. E-bike tour dell’Alta Badia: alla scoperta di angoli segreti, al parco dei Cervi, poi fino a San Cassiano e alla sorgente di acqua sulfurea tra La Villa e Corvara. Trekking al Lagazuoi: dal Falzarego alla funivia del Lagazuoi (secondo il Tci una delle più belle d’Europa), per visitare le vecchie gallerie della prima guerra mondiale, poi in discesa verso il lago di Lagazuoi fino al rifugio Scotoni e la Capanna Alpina. Yoga in alta quota: con un’insegnante esperta, per migliorare la coscienza di sé, rilassare corpo e mente. Passeggiata al Tru di Artisc e visita al museo Ladin Ursus: con una guida, un tour tranquillo a fondovalle, da Corvara a La Villa, costeggiando il torrente Ru Tort, fino al Sentiero degli artisti, una galleria d’arte a cielo aperto. Per arrivare a San Cassiano, al Museum Ladin Ursus, per conoscere la storia dell’orso preistorico delle dolomiti. Plan de Corones e Brunico: con guida, a Riscone, poi in cabinovia a Plan de Corones, con visita al Messner Mountain Museum Corones. Di seguito a Brunico. Bressanone e abbazia di Novacella: con guida, alla scoperta di Bressanone e all’Abbazia, con i suoi celebri vigneti (degustazione annessa). L’Endosadira sul Seurasas: dalla Val Gardena alla baita Seurasas, per ammirare dallo spuntone roccioso Crujeta la trasfigurazione in rosa dei monti più belli. Il parco naturale del Puez Odle: un trekking che parte dal passo Gardena e arriva al lago di Crespeina, per proseguire alla valle Stella Alpina, sopra Colfosco. Il sentiero del Kaiserjager: con guida, sul ponte sospeso e sui sentieri con funi di sicurezza fino alla postazione austriaca sulla vetta del Piccolo Lagazuoi. Il santuario di Santa Croce: dall’impianto di risalita La Crusc al santuario, poi il sentiero del massiccio fino alla grotta della Neve. Vipiteno e il museo delle miniere: in piena architettura tirolese, bandiera arancione del Tci. Poi alle gallerie della miniera di Monteneve. E ancora: Il parco Cervi e il lago Sompunt; Trekking nel parco del Fanes-Sennes-Braies; Arrampicata “prova la roccia” (con attrezzatura ed istruttori); Trekking alle Cinque Torri; Tour dei mulini in e-bike (molti ancora in funzione, nella valle di Longiarù); Via ferrata Tridentina (con guida, per la ferrata più famosa delle Dolomiti); Le Tre cime di Lavaredo; Il museo Ladin Ciastel de Tor.
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