Un mare caraibico, che si confonde su spiagge di sabbia finissima. Poco più in là il verde di 35 ettari di pineta: è la scenografia proposta dal Ti Blu Village di Marina di Pisticci (Matera), un incantevole angolo di Mediterraneo, famoso per la natura incontaminata dei suoi paesaggi, una struttura proprietà di Cassa depositi e prestiti in gestione al gruppo TH Resorts. Che a sua volta ha scelto per la direzione l’hotel manager Mario Segreto.
Direttore, quando ha riaperto la struttura?
Il 18 giugno, con chiusura prevista il 19 settembre. Il resort ha circa 400 camere, una spiaggia privata, una piscina di 1.500 mq con zona per acquagym, idromassaggi e solarium, e un’altra piscina per i più piccini. E tutto funziona grazie all’energia che produciamo grazie a 650 pannelli solari installati sul tetto, un grande impianto fotovoltaico che ci rende quasi autosufficienti: l’obiettivo è diventarlo completamente nei prossimi anni. Un buon passo avanti nella direzione della sostenibilità.
Avete solo ospiti italiani?
Praticamente sì, il mercato è ancora quasi esclusivamente domestico. Le prenotazioni sono ottime, soprattutto per alcune settimane tra luglio e agosto. Molte le famiglie, che qui sono agevolate da un baby club potenziato, l’area ristorante per i bambini e quant’altro. Un’intera area è dedicata agli sport, con campo da calcetto, campo polivalente per basket e pallavolo, 4 campi da tennis e 2 campi da bocce. Si possono praticare ginnastica e aerobica, ping-pong e jogging e organizziamo corsi individuali dei vari sport, tutti prenotabili con la nostra app.
LA LOCATION
Territorio & storia
Bisogna risalire al X secolo a.C. per datare i primi insediamenti nel territorio di Pisticci: furono gli Enotri, come dimostrano diverse necropoli. Successivamente l’area venne colonizzata dai Greci e Pisticci divenne un importante centro del territorio di Metaponto. Dopo la sconfitta di Taranto, Pisticci passò sotto la dominazione Romana e diventò un importante centro agricolo. Intorno al Mille i Normanni costituirono il feudo di Pisticci. Nel 1656 Pisticci fu risparmiata dalla peste che imperversava nel Regno di Napoli e che aveva fatto strage nei paesi vicini; molti dissero di aver visto San Rocco sopra la parte più alta del paese nell’atto di benedirlo. Per essere stati risparmiati dalla peste, i pisticcesi lo proclamarono patrono. La notte del 9 febbraio 1688, a seguito di un’abbondante nevicata, una frana di enormi proporzioni fece sprofondare i rioni Casalnuovo e Purgatorio, causando circa 400 morti. Sul terreno della frana furono costruite 200 casette in filari, tutte uguali, bianche, a fronte cuspidata. Il nuovo rione prese significativamente il nome di Dirupo, a ricordo della frana.
Nel 1808 fu soppresso il regime feudale e nel 1861, entrata a far parte del Regno d’Italia, Pisticci diventò municipio. A cavallo tra Ottocento e Novecento si ebbe la prima grande ondata migratoria, soprattutto verso le Americhe. Durante il periodo del fascismo, Pisticci concorse con Matera per divenire capoluogo provinciale, titolo che poi venne assegnato alla città dei Sassi nel 1927. Nel territorio di Pisticci fu realizzato dal regime un campo di confino per antifascisti, che furono impiegati per disboscare e bonificare la malarica e paludosa pianura metapontina. Nel 1976, dopo forti piogge, franò una parte del rione Croci, a molti abitanti di quel quartiere fu assegnata una casa nella frazione Marconia.
Territorio da vedere
Il Ti Blu è in posizione strategica per andare alla scoperta delle bellezze storiche della Lucania e dei numerosi siti archeologici: chiese rupestri di origine bizantina nelle campagne, l’antica città greca di Metaponto con il superbo parco archeologico, i templi di Apollo e di Atena, le tavole Palatine, oppure Matera con i famosi Sassi (a 45 minuti), il Monte Coffolo, l’Oasi Faunistica di S. Giuliano e il Parco del Pollino. Il villaggio organizza settimanalmente escursioni alla scoperta delle località più spettacolari dell’entroterra e della costa, partendo da Pisticci, un paese di origini greche famoso per il suo bel centro storico fatto di “casedde” a schiera e il suo impianto urbanistico della “Terra Vecchia”.
Nel centro storico di Pisticci sono da vedere: la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo; i ruderi del Castello normanno (tra i resti, un torrione quadrato con decori di archetti a tutto sesto); la torre dell’acquedotto (del 1930); la torre Bruni (torre di forma cilindrica, di antichissime origini anche se è incerta la data di costruzione; una leggenda narra che per un periodo breve periodo Bruto trovò rifugio in seguito alla congiura contro Cesare); Palazzo De Franchi (strutturato da un loggiato a quattro arcate a tutto sesto presenta uno stile rinascimentale; presenta inoltre un imponente portale in pietra bianca sul quale domina lo stemma nobiliare); Palazzo Rogges; il rione Dirupo (una delle 100 meraviglie della “Piccola Grande Italia”); la chiesa dell’Immacolata Concezione (costruita nel XVI secolo, con pianta a croce latina e soffitto in legno a carena di nave sul quale sono state dipinte decorazioni floreali e raffigurazioni di santi); la chiesetta della Madonna di Loreto (si attesta la sua presenza già nel Cinquecento e un successivo ampliamento nell’Ottocento, custodisce la statua di San Salvatore Sacquegna); la chiesa di Sant’Antonio o del Convento (sulla piazza centrale di Pisticci, fu parte del convento di Santa Maria delle Grazie fino al 1860, che successivamente fu utilizzato dal municipio; ha una struttura a tre navate, notevoli sono gli altari barocchi e in marmo di Carrara, inoltre affreschi e molti dipinti decorano gli interni, tra cui anche uno di Andrea Vaccaro); Palazzotto o Palazzocchio (fu edificato per mano di Pietro e Antonio Laviola tra il 1528 e il 1571, grazie alla sua posizione dominatrice fu indicato con il nome di Palazzocchio, oggi ospita un archivio del Cinquecento); Palazzo del tribunale; la chiesa di San Rocco (da un progetto dell’architetto Ernesto Lapadula, edificata tra il 1930 e il 1934: tre navate con una serie di affreschi riguardo la vita di San Rocco, risalenti al 1940; vi è custodita la statua del santo patrono realizzata in lamina d’oro, primo esempio italiano dello stile novecento su un edificio religioso); l’abbazia del Casale; la chiesa di Cristo Re (in stile moderno, con favolosi mosaici in oro); la statua bronzea in onore di Padre Pio, dello scultore Egidio Ambrosetti, posta presso la piazza principale della città, Piazza Umberto I, luogo in cui ha sede la chiesa di Sant’Antonio di Padova.
Nei dintorni di Pisticci, da vedere: la cappella della Madonna delle Grazie, con interni riccamente decorati e un ingente altare con statua della Madonna; l’area archeologica dell’Incoronata (località di San Teodoro); il castello di San Basilio; la piazza Elettra, nella frazione di Marconia, in memoria della figlia dello scienziato Guglielmo Marconi, da cui anche la città prende il nome; la piazza Bologna Marconia – Monumento al Confinato Politico, edificato nel maggio del 1980 in memoria della colonia confinario di Pisticci, durante il fascismo.
Territorio & esperienze TH
Matera e i suoi sassi: patrimonio mondiale UNESCO, i suoi sassi propongono uno scenario unico al mondo, di una città scavata nella roccia con grotte, chiese rupestri e antiche abitazioni. Un paesaggio affascinante con la profonda gravina, con testimonianze di insediamenti umani risalenti al neolitico. E Matera by night: il fascino dei sassi illuminati per un’esperienza indimenticabile, con soste nei numerosi locali del centro. Storia e tradizioni di Pisticci: le famose casedde a schiera della Terra Vecchia, l’architettura spontanea contadina; il panorama mozzafiato dal sagrato della chiesa Madre; un antico laboratorio artigianale di terrecotte. In barca a vela sul mare più limpido: una navigazione costiera nel mare di Marina di Pisticci, una perla dello Ionio, bandiera blu, che spesso ospita i giochi dei delfini. Valsinni e il parco della leggendaria Isabella Morra: Valsinni vanta uno dei parchi letterari più prestigiosi d’Italia, bandiera arancione del Tci e dedicato alla poetessa del ‘500 Isabella Morra. In passeggiata nel centro storico fino al Castello, accompagnati da cantastorie e menestrelli in costume. I trulli di Alberobello: alla scoperta dei trulli, accompagnati da una guida esperta, simboli della Puglia; visita al museo del territorio, per conoscere le attività artigianali e i prodotti più tipici.
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