Total white: tutto bianca. È Ostuni, una delle perle del Salento, una delle skyline più fotografata d’Italia. Lasciando lo struggente paese alto alle spalle, e arrivando alla vicinissima costa, si trova un resort affacciato sul mare, il TH Ostuni, un gioiello perfettamente inserito nella splendida cornice che lo ospita, con costruzioni integrate nel paesaggio e distribuite intorno alla piazzetta centrale. La sua conformazione pianeggiante lo rende adatto a passeggiate in bicicletta, alla ricerca di angoli riservati per chi ama la tranquillità.
Il verde della vegetazione lascia il posto all’azzurro cristallino del mare, tra i più pittoreschi della nostra penisola: ogni anno, le sue acque limpide sono scelte da turisti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. L’Ostuni Village di TH Resorts, a Marina di Ostuni, è una grande struttura di proprietà di Cassa depositi e prestiti, in gestione a TH Resorts, circondata da un parco privato di oltre cento ettari, in stile tipicamente ostuniense, tutta bianca. Il direttore è Marco Schito, un indigeno, originario proprio di Otranto.
Quando avete riaperto, direttore?
Il 17 giugno, e contiamo di rimanere operativi fino a tutto settembre, ma non ci poniamo limiti… Le prenotazioni sono andate, e continuano a proseguire alla grande: la Puglia si conferma una delle mète più ambite. Quest’anno registriamo anche gli arrivi di gruppi di sportivi che ci scelgono per usufruire dei nostri nuovi campi di padel, la disciplina semitennistica così di moda. Offriamo 369 camere tutte ristrutturate a nuovo, bellissime, per circa 1.200 posti letto complessivi. Abbiamo anche ristrutturato parte dell’area ristorante. Un po’ alla volta, tutto il resort sta conoscendo una nuova vita, per diventare sempre più un vero gioiello.
Restano comunque sempre il mare e la natura le grandi attrazioni?
Certamente: il resort offre tre calette di sabbia finissima che lo circondano: sono spiagge private e attrezzate con ombrelloni e lettini, raggiungibili a piedi lungo la pineta all’interno del villaggio. Marina di Ostuni, poi, è assolutamente baricentrica rispetto ai due aeroporti pugliesi, Bari e Brindisi, ed è anche un punto strategico da dove partire alla scoperta dell’entroterra e dell’intero Salento. Tanto che le escursioni che proponiamo sono davvero gettonatissime, comprese quelle in barca, accompagnati lungo il bellissimo litorale. Per gli appassionati di nuoto e snorkeling c’è un biologo marino a disposizione per tutta la stagione: accompagna gli escursionisti spiegando le meraviglie della flora e della fauna ittica.
LA LOCATION
Territorio & storia
La penisola salentina è di fatto il “tacco d’Italia”. Il Salento del Regno di Napoli e quindi delle due Sicilie, è coinciso con la circoscrizione territoriale Terra d’Otranto. Salento, secondo una leggenda, deriverebbe dal nome del Re Sale, mitico re dei Messapi. Il nipote del Re Sale poi, il re messapico Malennio – figlio di Dasumno, avrebbe fondato Lyppiae (l’attuale Lecce). Per alcuni il nome deriverebbe da “salum”, ossia “terra circondata dal mare”. Proprio Salento, in messapico, significa “mare”. Il territorio di Ostuni (il Comune conta circa 30 mila abitanti, provincia di Brindisi), esattamente, è parte integrante della Murgia meridionale, al confine con il Salento. II nucleo antico – probabile supporto dell’acropoli messapica – è arrampicato sui fianchi scoscesi di un colle e presenta una pianta ellissoidale, chiaramente espressa dalla cinta muraria rafforzata dai torrioni aragonesi. Ne rimangono otto dei quindici originari, come pure buone parti dei baluardi che chiudevano la città medioevale.
Abitato fin dalla preistoria, il territorio di Ostuni è occupato intorno al 1000 a. C. da Japigi e Messapi. La città è distrutta da Annibale nella seconda guerra punica, ricostruita dai coloni greci e, nei secoli successivi, occupata da Ostrogoti e Longobardi, Saraceni e Mori, Svevi e Normanni. Nel 1507 viene annessa al ducato di Bari di Isabella d’Aragona. Durante quasi due secoli di dominio spagnolo gli ostunesi tentano più volte di opporsi, finché nel 1799 proclamano la città libera e repubblicana. Il Congresso di Vienna segna il ritorno dei Borboni, ma anche la fioritura di sezioni della Carboneria e poi della Giovane Italia. Il 26 agosto 1860, a pochi giorni dalla partenza di Garibaldi da Messina, Ostuni – prima città della Puglia – abbatte gli stemmi borbonici e fa sventolare il tricolore. (cfr Comune di Ostuni)
Territorio da vedere
La città vecchia di Ostuni, detta La Terra, è inconfondibile l’accecante monocroma colorazione del suo abitato, rigorosamente bianco. Ostuni è un affascinante groviglio di stradine anguste e tortuose, un susseguirsi di corti, piazzette e vicoli che un tempo facevano capo a cinque porte che si aprivano nella cinta muraria, munite di torri, piombatoi e bertesche.
In luglio e agosto, lungo le pittoresche stradine del centro storico, antichi costumi, mestieri, tradizioni e sapori del passato rivivono grazie agli stessi abitanti del vecchio quartiere. Si possono gustare i piatti tipici della gastronomia locale, osservare gli artigiani mentre intrecciano la paglia, il vimini e il giunco per realizzare panieri e stuoie. E, ancora, ammirare mestieri ormai scomparsi, come l’umbrellare e l’acconzopiatte, che in particolare aggiustavano ombrelli e oggetti di creta o ceramica, o lu curdelare (funaio), che utilizzando fibre vegetali intrecciate creava le funi che servivano alla costruzione dei fiscoli, i piatti circolari di corda utilizzati per la spremitura dell’olio dalla pasta di olive. Il 25, 26 e 27 agosto, seguendo una tradizione che si ripropone ininterrottamente dal 1793, ogni anno si celebrano con una solenne processione Sant’Oronzo, protettore della città. Ogni sabato mattina si tiene il mercato in un’area attrezzata di via degli Emigranti. Il mercatino dell’antiquariato si svolge tutti i mesi, nella seconda domenica.
Il territorio è fertile ed intensamente coltivato, compreso tra la fascia costiera adriatica e l’entroterra collinare murgiano (200-300 slm). La collina, formata dalla bianca roccia calcarea sulla quale è adagiato un sottile strato di terra rossa, da origine ad un paesaggio dolcemente ondulato di singolare bellezza con terrazze, ampi avvallamenti, grotte e panorami che spaziano sulla vicina costa. Non esistono fiumi, l’acqua piovana si infiltra nei meandri della roccia, creando corsi d’acqua sotterranei. In prossimità del mare l’acqua riemerge in sorgenti d’acqua dolce. Il litorale si estende lungo il mare Adriatico ed è caratterizzato dal succedersi di insenature naturali, arenili di sabbia fine, scogliere che si specchiano in un mare limpido, azzurro, pulito e pescoso. Le dune comprese tra Torre Canne e Torre San Leonardo sono riconosciute come Riserva naturale. Attigua al litorale di Ostuni è la Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, in agro di Carovigno, un’area naturalistica di circa 1. 100 ettari, dichiarata di interesse internazionale. La splendida palude ospita acquitrini e dune con macchia mediterranea ed accoglie una ricchissima fauna, in particolare uccelli migratori acquatici che qui stazionano e si riproducono.
L’area naturalistica di Lamacornola è raggiungibile dalla SS 16 per Bari, attraversando la splendida masseria-fortilizio Lo Spagnolo, situata a circa 5 km da Ostuni. La “lama”, rappresenta
un fenomeno carsico tipico del paesaggio delle Murge.
La coltivazione dell’olivo nella zona ha origini remote, come attestano le numerose piante plurisecolari presenti sulla pianura prospiciente al mare.
Frequente è l’insediamento abitativo nelle campagne, all’interno delle affascinanti costruzioni in pietra a secco: trulli e masserie. Le zone più interne, meno fertili e più aride corrispondono alle colline delle Murge sud-orientali, conosciute come Murge dei trulli, che si contraddistinguono per la ricchezza di emergenze naturalistiche e testimonianze storiche.
Territorio & esperienze TH
I trulli di Alberobello: accompagnati da una guida esperta, alla scoperta delle pittoresche costruzioni di questo paese patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO. Visita al museo del Territorio, composto da 15 trulli. Ostuni by night: le stradine e le casette bianche acquistano ancora più fascino con le luci della notte. In barca a Polignano: dal mare il magnifico paesaggio unico al mondo di Polignano, bandiera blu, con le grotte e la scogliera a picco, è ancora più suggestivo. Escursione con l’accompagnamento di una guida. Aperitivo a bordo. Le bellezze di Lecce: città d’arte e del barocco, delle botteghe artigiane e dei caffè, per un pasticiotto, il tipico dolce locale. Un centro costruito con la pietra bianca del posto, affascinante e inaspettato. La storia a Cisternino: bandiera arancione del Tci, uno dei borghi più belli d’Italia, tra le terre rosse e gli ulivi secolari, i muri a secco patrimonio UNESCO, la Chiesa Madre e la Torre dell’orologio. Punta Prosciutto: una delle spiagge più famose e amate d’Italia, nell’area marina protetta di Porto Cesareo. Poche costruzioni, dune e sabbia finissima: uno dei siti di interesse comunitario tutelati dall’Ue.
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