È stato direttore marketing e vendite in Cremonini; consulente in Galgano; direttore generale per Italia 90; ha fondato DOC; è stato direttore di Heineken e di Caviro; amministratore delegato di Elior; ad e direttore generale di Eden Viaggi (eletto nel 2019 personaggio dell’anno di TTG Italia, secondo il giudizio dei lettori del periodico di settore); ed infine, dall’ottobre 2020, direttore generale operativo di Alpitour. Eppure, con quest’ultima prestigiosa nomina conquistata da così poco tempo, Giuliano Gaiba – un manager con in tasca una laurea in Economia a Parma e un master HEC a Parigi, con in più la presidenza del cda di MondoIULM – ha deciso di voltare pagina, lasciando a sorpresa Eden e Alpitour per accogliere la proposta di Cassa depositi e prestiti e TH Resorts, che hanno individuato in lui la personalità adatta a ricoprire il ruolo di ad, in successione a Gaetano Casertano, giunto al termine del suo mandato.
Cosa muove un manager, in questi tempi difficili, e in un settore, il turismo, particolarmente colpito dalle ricadute della pandemia, cosa lo spinge ad accettare nuove sfide, nuovi orizzonti?
Il momento che stiamo vivendo è certamente drammatico, in particolare per il settore del turismo. In tutte le crisi però si aprono anche grandi opportunità e questo è ciò che sono fermamente convinto possa accadere. Il mercato vive un momento di sofferenza e ha bisogno di nuove visioni, serve qualcuno che sia in grado di supportarlo e di rilanciarlo. Questa è stata la base della mia riflessione quando, nell’ultimo periodo, Cassa depositi e prestiti mi ha contattato presentandomi il proprio progetto di affronto globale del mercato del turismo: ne sono rimasto entusiasta e ho sposato di buon grado questa visione che ritengo vincente.
Dunque la crisi come momento di svolta, anche e forse soprattutto per un settore-traino quale il turismo?
In Italia per competere sui mercati, domestico e internazionale, serve saper fare sistema senza essere afflitti da sindrome da nanismo, servono dimensioni importanti e investimenti cospicui, al fine di creare aziende capaci di tenere testa ai momenti di difficoltà senza andare in affanno, e di contrapporsi alle grandi società internazionali che, come già successo in tanti settori dell’economia, non trovando un mercato strutturato potrebbero fare man bassa. La pandemia in atto ha i giorni contati, con la campagna vaccinale di massa si vede la luce in fondo al tunnel: è ora di scaldare i motori perché, come ha detto il presidente Draghi nel suo discorso alle Camere, il turismo ripartirà più forte di prima e la compressione subita in questi anni creerà un rimbalzo enorme, che dovremo saper cogliere. La mia visione è che ci saranno spazi interessanti e che il mercato ripartirà più forte di prima.
Cosa ha attirato la sua attenzione in TH? Quali sono le caratteristiche del gruppo che le sono apparse più interessanti, meritevoli del suo “salto”?
Cassa depositi e prestiti ha identificato in TH il veicolo ideale per sviluppare questo progetto sul mercato. Serve una società sana con una storia meravigliosa alle spalle, un Presidente di grande visione che sposi il progetto e una base di collaboratori appassionati all’azienda, punto a me molto caro in cui credo fermamente per il raggiungimento dei grandi risultati aziendali. Molti manager lavorano sul taglio dei costi, sulle fusioni, sui ridimensionamenti per raggiungere i risultati: credo che il processo vincente sia proprio il contrario. Mettere i collaboratori al centro, renderli partecipi e responsabili della propria azienda li porterà a fare cose che nessun manager sarebbe in grado di fare solamente con il tecnicismo. Saranno persone innovative e instancabili, il problema aziendale sarà il loro problema e il successo che l’azienda raggiungerà sarà la loro soddisfazione. Questa è la storia di grandi aziende nel mondo capaci di guardare al di là del mero profitto di breve periodo, questa è la mia storia in alcune aziende che ho avuto il piacere di dirigere. Ricordo in particolare con estrema soddisfazione ed affetto la mia ultima esperienza, Eden Viaggi: 400 ragazzi hanno stravolto l’azienda portandola a risultati impensati, trainandola al di la di ogni più rosea aspettativa. Portando nel cuore questa esperienza mi approccio a TH dove ho colto spunti e visioni che mi hanno entusiasmato.
Può riassumerli?
Secondo il mio punto di vista, vi sono alcuni fattori che messi insieme possono creare un circolo virtuoso, quali una società sana ed equilibrata, un presidente di grande visione e relazione, azionisti di grande peso come CDP Equity, Solfin e ISA. Tutti questi fattori messi insieme mi convincono che il progetto di creare un player di riferimento per il mercato del turismo in Italia sia alla portata.
Che possibilità di evoluzione vede in TH? Quali crede potranno essere i percorsi migliori per i prossimi anni?
TH è già oggi un player interessante nel mercato del turismo ma se la immagino a medio termine vedo un’azienda evoluta in un gruppo, con varie Business Unit quali Hotellerie e Tour Operator, che presidia il mercato nazionale ed internazionale, con diverse linee di prodotto, capace di segmentare la proposta sul mercato, offrendo servizi dedicati ai vari target di clienti. Immagino TH come uno dei leader del mercato italiano che porta avanti i propri valori fondanti, il lavoro come una parte importante della vita in cui realizzare se stessi ed una squadra di collaboratori affiatati ed entusiasti di ciò che stanno facendo e che sentono propria l’azienda.
TH (e la SIO, la scuola italiana di ospitalità, creata con Cdp) sono partner dell’Università Ca’ Foscari nel varo del nuovo corso di laurea dedicato. Crede che la formazione degli addetti potrà aiutare a moltiplicare la competitività italiana?
La scuola Italiana di Ospitalità è un fiore all’occhiello per TH, Cdp e Università Ca’ Foscari di Venezia. Il nuovo corso di laurea in “Hospitality Innovation and e-Tourism” è una bellissima risposta al momento di grande difficoltà che sta vivendo il mercato del Turismo. Mi hanno colpito i valori alla base della scuola, che sono esattamente quelli prioritari per tutte le aziende che vogliono performare sul mercato: sostenibilità, digitalizzazione ed Italian Lifestyle. Complimenti a Università Ca’ Foscari, lungimirante e pronta a dare risposta a un’esigenza dominante del mercato del Turismo. La formazione è alla base di qualsiasi successo e nella competizione chi è più preparato ha più chances di riuscire. Questo nuovo corso di laurea è un segno importante per tutto il mercato del turismo, una fucina di talenti che inseriti nelle strutture turistiche possono aiutare ad aumentare la qualità del servizio e la professionalità degli operatori. La formazione oltre che teorica sarà pratica, fatta direttamente sul campo all’interno di strutture TH e ClubMed e questo è un ulteriore valore aggiunto per sviluppare quella cultura del fare alla base dell’istruzione.
Nuovo ministero e nuove attenzioni da parte del Governo: crede che il turismo in Italia stia arrivando a una vera svolta? Gli operatori saranno pronti?
La notizia del nuovo ministero è beneaugurante per tutto il comparto. Il turismo vale il 14% del Pil ed è giusto che sia rappresentato e curato in modo puntuale. Il turismo è vitale non solamente per ciò che produce direttamente tramite gli alberghi e i tour operator ma anche per altre categorie economiche che del turismo vivono, quali la ristorazione, i trasporti e il commercio al dettaglio per esempio. Se questa sarà una svolta è presto per dirlo, credo però che tutti gli operatori del mercato del turismo dovranno essere pronti a cogliere i segnali importanti del momento, cercando di abbattere le barriere di settore ed unendosi per fare sistema.
Come s’immagina il settore nella ripresa post-Covid? E come pensa dovrebbe essere?
Tutte le indagini di mercato mostrano chiaramente che “fare una vacanza o un viaggio” è il desiderio al primo posto della popolazione italiana. Non appena si allenterà la morsa del contagio, il Turismo sarà tra i primi a ripartire e vivremo un momento di euforia di mercato senza precedenti. C’è una gran voglia di socializzare, di vedere posti nuovi, di rilassarsi dopo tanta tensione: il turismo sarà la risposta a tutte queste esigenze. Dobbiamo tenere presente che questo tempo non è passato invano, le persone hanno fatto esperienze che rimarranno nel loro bagaglio culturale, come per esempio l’approccio con la digitalizzazione, entrata prepotentemente nella nostra vita tanto da cambiarne usi e costumi. Le persone hanno imparato a documentarsi, a valutare servizi e strutture, ad acquistare direttamente on line, e le aziende, se vorranno intercettare questi clienti e parlare loro in modo autorevole, dovranno presidiare sempre più questo canale. Un altro importante fattore da cogliere in questo periodo è lo spirito di collaborazione che ha portato i soggetti appartenenti al mondo del turismo, storicamente divisi in mille associazioni di categoria e con una prospettiva mediamente territoriale, ad unire le forze per creare massa critica ed autorevole e parlare con unica voce alle istituzioni: un passo importante e positivo che auspico possa continuare sempre più in futuro.
(Alberto Beggiolini)
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