Senza farsi ingannare dal titolo, The Bad Guy è una italianissima serie tv apparsa da pochi giorni su Prime Video (i primi 3 episodi dall’8 dicembre, mentre per il 15 sono attesi gli ultimi 3) e prodotta da Amazon Studios e la Indigo Film. Protagonisti due tra i più affermati attori italiani, Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi. Sullo sfondo una Sicilia ritratta in un’epoca indefinita, la cui unica differenza con il passato – a noi noto – è un avveniristico ponte sullo Stretto di Messina, finalmente in esercizio.



Lo Cascio interpreta un ruolo molto simile a quelli già interpretati più volte, è infatti un magistrato palermitano integerrimo, che combatte la mafia a viso aperto e che insegue da anni pericolosi latitanti. Nino Scotellaro, questo è il suo nome, è sposato con un’affascinante avvocato di successo, Luvi Bray, figlia di un magistrato vittima della mafia, fatto saltare in mare mentre era sul suo motoscafo. Scotellaro sembra essere riuscito a mettere le mani sul pericoloso Mariano Suro quando, a causa di un’evidente soffiata giunta in tempo ai banditi,  il blitz fallisce.



La vendetta di Suro non si fa attendere: Scotellaro viene coinvolto da alcuni pentiti che – fingendo di non sapere di essere intercettati – lasciano intendere che l’infiltrato della mafia nella magistratura sia proprio lui. Anche la moglie avvocato, che ne assume la difesa, non riesce a smontare le accuse e a evitare al magistrato una condanna a 15 anni e, cosa ancora più dura, all’indegnità perpetua. Da quel momento l’ex magistrato cambia vita ma non obiettivi, e dopo una rocambolesca evasione si trasforma in un vero “cattivo”, disposto a qualsiasi cosa pur di vendicarsi dei torti subiti.



The Bad Guy è una dark comedy  con una trama a volte tendente al grottesco ma ricca di citazioni e di riferimenti alla realtà che ben conosciamo. È irriverente e a tratti divertente, aiutata dalla presenza di protagonisti che danno sostanza al progetto. Nel racconto a tinte fosche e pieno zeppo di crude scene di sangue e ammazzamenti, prevale però la leggerezza, il paradosso dei fatti  raccontati – e tra questi spicca proprio quello che succede al ponte appena realizzato – e la caricatura per un mondo dove i ricchi e i mafiosi hanno le stesse usanze e aspirazioni, la stessa modalità di usare – malissimo – i soldi e il potere.

Tra gli altri protagonisti meritano una citazione Selene Caramazza che interpreta Leonarda, la sorella di Scodellaro, un’inflessibile funzionaria dell’Arma, e Vincenzo Pirrotta, nei panni di un eccezionale Salvatore Tracina, il boss pentito che aiuta il nostro “cattivo” nella guerra al clan dei Suro. Ben scritta la sceneggiatura a opera di Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi, che firma anche la regia in collaborazione con Giancarlo Fontana.

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