The Crowded Room, la stanza affollata, non è altro che il racconto di quello che succede nella mente di Danny Sullivan, un ragazzo disperato, accusato di aver commesso il grave crimine di aver sparato diversi colpi di pistola, in pieno giorno, sulla folla di fronte al Rockefeller Center di New York. La vicenda ricorda un caso giudiziario che appassionò l’America negli anni ’70 e da cui Daniel Keyes ricavò la trama di “Una stanza piena di gente”, bestseller del 1981. Al centro la complessa natura di persone affette da personalità multipla, disturbo mentale riconosciuto da poco nella giurisdizione moderna.
L’adattamento del libro di Akiva Goldsman (sceneggiatore anche di A Beautiful Mind) per la miniserie targata Apple Tv+ e giunta in Italia il 9 giugno (l’ultimo episodio è previsto per il 28 luglio) conserva molto della vicenda originaria. In particolare il periodo, siamo nel 1979, la città di New York e la complessa vicenda giudiziaria che portò a ottenere il riconoscimento dell’infermità mentale del protagonista.
Denny è un ragazzo che ha subito nella sua infanzia violenze e maltrattamenti, a cominciare dall’ambiente familiare per poi passare alla scuola e al quartiere. La sua unica difesa è stata la creazione di personalità distinte, in grado di aiutarlo ad affrontare le difficoltà, ma di cui ben presto lui stesso ne percepisce la presenza fisica, le considera persone in carne e ossa, diverse da lui. Solo grazie al paziente lavoro di Rya (interpretata da Amanda Seyfried di The Dropout), una psicologa ricercatrice alla ricerca di un caso in grado di dare forza alla sua domanda di accesso all’insegnamento, e al rapporto di fiducia che si instaura tra i due, il ragazzo riesce a vincere la resistenza degli “ospiti” della sua mente e a riunificare la sua personalità reale.
Tom Holland (l’interprete di diversi episodi della saga di Spider-Man) veste i panni di Denny, ma anche alcune delle altre figure immaginarie che affollano la sua mente. Tra cui troviamo anche Jack (Jason Isaac), il vero alter ego di Denny, spietato e furbo; Arianna (Sasha Lane di Utopia), l’alter ego femminile, che spinge il ragazzo alla vendetta; Yitzhak (Lion Raz di Fauda), la personalità di uomo bruto e violento, in grado di mettere in fuga i suoi nemici.
La serie non è stata accolta con particolare entusiasmo, né dalla critica, né tantomeno dal pubblico. Per molti la trama è sembrata troppo scontata, per altri invece lunga e ripetitiva. In realtà, è una serie molto bella, ben recitata (notevole l’interpretazione di Tom Holland, destinata a qualche riconoscimento individuale) e curata in tutti i dettagli. Tratta materia complessa ed è sicuramente poco adatta a un pubblico che cerca svago o divertimento.
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