The Diplomat è la nuova serie thriller di Netflix scritta da Debora Cahn (Homeland) ambientata nel mondo delle relazioni internazionali e dei conflitti sotterranei che spingono spesso il mondo sull’orlo di una guerra nucleare. Gli 8 episodi sono tutti disponibili dal 20 aprile. Stavolta i nostri protagonisti non sono agenti segreti, spie o trafficanti di varia natura, ma sono dei diplomatici veri e propri, cioè appartenenti a quella categoria di professionisti “dedicati” alla cura delle relazioni tra Paesi.



La protagonista principale è Kate Wyler, una diplomatica americana intelligente ed energica, che odia quella parte del suo lavoro che la costringere ad avere rapporti formali, come partecipare ad esempio ad eventi di pura rappresentanza. Kate, infatti, è cresciuta professionalmente nelle zone più “calde” del mondo, dal Medio Oriente all’Iran, ed è in procinto di assumente la guida dell’Ambasciata americana a Kabul. Insomma è una diplomatica di prima linea e non ambisce a quelle sedi prestigiose che i Presidenti degli Stati Uniti abitualmente danno in omaggio agli amici facoltosi che hanno sostenuto le loro campagne elettorali.



Il problema di Kate è il marito. Ambasciatore di carriera, uomo di grande esperienza ma con un ego smisurato e con uno spiccato senso del protagonismo, è finito però in disgrazia perché in rotta di collisione con l’attuale Segretario di Stato. Il matrimonio tra Kate e Hal è giunto a un punto difficile e si avvia verso un inevitabile divorzio. Ma tutto cambia quando Kate viene convocata d’urgenza alla Casa Bianca e a sorpresa viene nominata Ambasciatrice a Londra.

La ragione di questa scelta del Presidente risiede in due emergenze: da un lato, l’esplodere di  una crisi internazionale a causa di un attacco terroristico a una portaerei britannica che ha causato la morte di  molti soldati, dall’altro, il Presidente è alla ricerca di una nuova Vice affidabile e la scelta – all’insaputa di Kate ma non del marito – è caduta proprio sulla giovane diplomatica.



La storia corre veloce tra il nuovo lavoro a Londra, i rapporti non facili con il Governo del Regno Unito e il marito che “gioca” a fare la parte dell’accompagnatore, ma che ficca il naso in tutti gli affari di stato. Anche lo staff che Kate ha trovato a Londra ha ricevuto il compito di testarla in vista dei futuri incarichi e di proteggere la reputazione della coppia.

A cavallo tra i dialoghi veloci scambiati camminando in un corridoio come in West Wing e la velocità di azione di Homeland, la serie è bella e conquista puntata dopo puntata. Il cast è eccezionale. Bravissima Keri Russell (Felicity) nel ruolo dell’Ambasciatrice, perfetto Rufus Sewell (Il Destino di un Cavaliere) nel ruolo del marito, una sorpresa David Gyasi (Interstellar) nei panni del giovane e affasciante ministro degli Esteri del Regno Uniti. Sono invece conferme Michael McKean (Better Call Soul) nel ruolo del Presidente Usa e Nana Mensah (New Amsterdam) che interpreta il capo dello staff della Casa Bianca.

Il finale a sorpresa rimanda alla seconda stagione, che però ancora non è stata annunciata da Netflix. Ma il grande successo di queste prime settimane dovrebbe rendere questa decisione scontata. E poi l’autrice è famosa per aver contribuito al successo dei titoli con più “stagioni” della storia delle serie tv.

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