Il film “The specials – Fuori dal comune” in onda oggi su Rai 3 è ispirato alla storia vera di Stéphane Benhamou, un educatore francese che ha fondato l’associazione Silence des Justes che si occupa di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico per integrarli nella società. L’idea gli venne da una colonia estiva per bambini neuronormali. Seppe dalla psichiatra Moise Assouline di una coppia che voleva che il figlio trascorresse una vacanza come tutti gli altri ragazzi della sua età. Benhamou, che all’epoca non sapeva nulla dell’autismo, decise di accogliere Johan. Ma i primi tempi furono difficili.



Al termine della vacanza notarono progressi significativi da parte di Johan. Dunque, il film, tratto da questa storia vera, ha il merito di aver descritto un approccio diverso che non trascura i problemi delle famiglie e le domande che sorgono tra le famiglie, anche quelle italiane che avranno modo di apprezzare questa storia. (agg. di Silvana Palazzo)



“THE SPECIALS FUORI DAL COMUNE”: STORIA VERA DA CUI E’ TRATTO IL FILM…

Questa sera, su Rai 3 (ore 21:20), andrà in onda il film “The Specials – Fuori dal comune” (titolo originale “Hors normes”), settimo lungometraggio diretto dalla coppia di registi francesi Olivier Nakache ed Eric Toledano, saliti tempo addietro agli onori delle cronache per l’incetta di premi e la candidatura ai Golden Globes per il Miglior Film Straniero con “Intouchables – Quasi amici”. E, come spesso accade nelle loro opere, anche in questa pellicola che vede protagonisti Vincent Cassel e Reda Kaleb il soggetto è basato su una storia vera di impegno sociale nei confronti di bambini e adolescenti affetti da autismo.



Infatti dietro le pieghe di questa commedia dai risvolti commoventi e che ha gli andamenti de più classico dei buddy movies (Bruno Haroche e il suo amico e collega Malik in giro per alcuni quartieri parigini per aiutare giovani in difficoltà e cresciuti in situazioni disagiate) si cela la vicenda di Stéphane Benhamou, figura poco nota in Italia ma che Oltralpe ha fatto molto parlare di sé. Proprio la figura del personaggio interpretato da Cassel si ispira alla vita del fondatore dell’associazione “Le Silences des Justes” ma anche all’esperienza concreta di tante Onluns della capitale che si occupano quotidianamente di casi estremi di autismo. La specificità di questa associazione è che si dedica a tutte quelle persone che non rientrano nei protocolli di assistenza standard di centri di recupero e strutture sanitarie, dando loro un’opportunità che la nostra società nega loro a priori.

L’INCONTRO DEI REGISTI CON BENHAMOU

Tuttavia il lungo percorso di questa pellicola che ha visto cinematograficamente la luce solo di recente, nel 2019, era cominciato addirittura negli Anni Novanta: era infatti il 1994 quando gli stessi Nakache e Toledano, ancora lontani dal girare il loro primo lungometraggio, conobbero proprio Stéphane Benhamou, fondatore dell’associazione “Le Silence des Justes” che era specializzata nell’assistenza ad adolescenti e bambini affetti da disturbi dello spettro autistico. Quel primo incontro li ispirò a tal punto che tempo dopo realizzarono un cortometraggio sul tema recandosi a Saint-Denis, a due passi da Parigi, proprio dove 25 anni dopo avrebbero iniziato le riprese di “The Specials”, poi presentato nel 2020 in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma.

Sempre in quella circostanza, la coppia di registi francesi di origini algerino-marocchine conobbero pure Daoud Tatou, assistente di Benhamou e che in futuro sarebbe diventato egli stesso direttore di un’altra associazione simile impegnata non solo nell’assistere i minori autistici ma anche nel promuovere a tutto campo l’integrazione sociale e lavorativa dei giovani che crescono nei “milieu” parigini più difficili. “Ci siamo immersi in queste due associazioni per due anni” aveva raccontato alla stampa Toledano, spiegando che la pellicola è nata dalla loro lunga osservazione di piccole esperienze e drammi vissuti quotidianamente. “Così colo tempo il nostro desiderio di fare questo film è diventato una vera e propria necessità”: e il lavoro sul set ha contribuito ad accendere i riflettori pure su Benhamou che tra i suoi più forti sostenitori aveva nientemeno che Elie Wiesel (1928-2016), scrittore e Premio Nobel per la Pace. L’idea di fondare “Le silence des Justes” gli venne peraltro quando, nei primi Anni Novanta, gestiva una colonia estiva per bimbi con problemi ed entrò in contatto con le esperienze di famiglie alle prese col dramma dell’autismo.