La seconda stagione di The White Lotus (Sky Atlantic e NowTv) è ancora più bella della prima. Intanto essendo il format ormai già conosciuto – una settimana di vacanza in un resort di lusso – la trama scivola in modo gradevole e molto più comprensibile. Poi la scenografia è determinante e la scelta della Sicilia è eccellente. La nuova location di The White Lotus è toccata al San Domenico di Taormina, nel cuore del centro storico. A parte qualche evidente e pesante allusione al maschilismo siciliano, la storia si intreccia perfettamente e in più punti con i luoghi più belli dell’isola italiana.



Dei personaggi conosciuti con la prima stagione ritroviamo solo Jennifer Coolidge nel ruolo di Tanya, la milionaria americana alle prese con la sua complicata storia d’amore con Greg. Conosciutisi proprio durante la serie precedente, i due hanno stipulato un bizzarro e complesso contratto matrimoniale. Però per i continui litigi della coppia a rimetterci è soprattutto Portia, la giovane segretaria di Tanya, condannata a trascorrere una vacanza in solitudine. La Coolidge si conferma una delle figure centrali intorno cui è costruita la serie tv, non a caso già premiata con un Emmy nel 2021.



Invece sono tutti nuovi gli altri protagonisti. Ovviamente sono nuovi i dipendenti del resort siciliano, tra cui merita di essere citata l’attrice italiana Sabrina Impacciatore, che veste i panni di Valentina, la nevrotica direttrice dell’albergo. Tra gli ospiti troviamo uno straordinario F. Murray Abraham, premio Oscar nel 1984 con Amadeus, che interpreta un vecchio americano alla ricerca delle sue origini siciliane. È in compagnia del figlio (nel ruolo Michael Imperioli dei Soprano) e del nipote.

Altro gruppo di ospiti quello di due giovani imprenditori con le loro rispettive consorti. Anche in questo caso la relazione tra i quattro amici – appena ci si richiude nelle proprie lussuose suite – risulta molto più finta e ipocrita di quello che appare all’esterno. Che poi è il grande tema della serie, quello di ridicolizzare le manie e l’egocentrismo della classe ricca e bianca americana, sottolineandone l’incapacità a gestire le loro vite e il peso dei loro segreti.



Contribuisce a questa narrazione il “punto di vista” di due aspiranti prostitute che superando l’ostilità della direttrice Valentina si introducono nell’albergo e vivono l’intera settimana intrecciando relazioni con i nostri ospiti. Anche in questo caso troviamo due brave attrici italiane: la napoletana Simona Tabasco nel ruolo di Lucia e la cantante Beatrice Grannò nei panni della meno intraprendente Mia.

La serie è bella e divertente. La scenografia da mozzafiato in una Taormina al massimo del suo splendore. Non mancano i colpi di scena e la storia tende (siamo solo al terzo dei sette episodi previsti) verso il thriller. Anche nella prima stagione la settimana di vacanza si era conclusa in tragedia e con alcuni dei protagonisti trovati morti. Vedremo stavolta a chi tocca.

Il creatore della serie è Mike White, che ricopre praticamente tutti i ruoli principali (sceneggiatura, regia, produzione) e che è l’anima del programma. Va riconosciuto a White di aver dato alla serie una fisionomia e un format originali e consolidati. The White Lotus sembra destinata a durare parecchio, proprio perché ogni volta si cambiano tutti i protagonisti e location. Un’idea geniale se si pensa che la serialità presenta proprio vincoli opposti, come il cast, con tutti i problemi relativi alla gestione e all’età degli attori.

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