Theo Hernandez simulazione, l’episodio più importante della partita
La serata di Champions League di ieri ha dato i primi verdetti sulle squadre che hanno passato il turno degli spareggi e hanno avuto accesso agli ottavi di finale, la prima squadra a raggiungere le otto già qualificate è stato il Feyenoord grazie al pareggio 1-1 con il Milan allo Stadio Giuseppe Meazza.
La partita sembrava essersi messa bene per i rossoneri grazie al gol di Santiago Gimenez nei primi 40 secondi di gioco e ad un dominio del campo e del gioco che stava schiacciando gli olandesi nella propria area senza la capacità di rispondere alle offensive avversarie.
Al minuto 51 però la gara cambia Theo Hernandez simulazione in area di rigore del Feyenoord che porta l’arbitro Szymon Marciniak, noto per la sua durezza in campo, ad estrarre il secondo giallo per il terzino francese e il conseguente cartellino rosso.
L’espulsione di Hernandez da nuove forze agli olandesi che iniziano a ripartire più velocemente con le loro ripartenze quando recuperano palla fino a raggiungere il pareggio con Julian Carranza, subentrato dalla panchina, per un errore in marcatura di Strahinja Pavlovic, l’ingenuità di Theo Hernandez però non sta solo nella simulazione e nella conseguente espulsione, sapendo di essere già ammonito, ma anche nel primo cartellino giallo guadagnato per aver strattonato e buttato a terra Hadji Moussa dopo che l’arbitro non aveva fischiato un presunto fallo sul suo compagno di squadra Joao Felix.
Theo Hernandez simulazione, le critiche a Theo Hernandez, alla dirigenza e al tecnico
Per Theo Hernandez simulazione è solo l’ultimo degli atteggiamenti o dei comportamenti sbagliati che ha avuto in questa stagione, partendo dal cooling break dello Stadio Olimpico insieme a Rafael Leao passando per il rigore calciato e sbagliato a Firenze, strappandolo dal rigorista Christian Pulisic, e l’espulsione per proteste nella stessa partita.
Tutto questo condito da prestazioni mediocri in cui ha fatto vedere la sua poca voglia di impegnarsi, soprattutto in difesa. Il Milan ha provato a dargli più responsabilità con la fascia da capitano ma le risposte non sono arrivati anzi tutto il contrario, che sia per l’annata o per il contratto in scadenza ora è sempre più probabile che questa estate vedremo Theo Hernandez lontano dai rossoneri.
Una piccola critica però va fatta anche al tecnico e alla dirigenza, il primo in un momento di difficoltà della squadra ha fatto forse l’unica scelta che non andava fatta ovvero togliere l’unico vero attaccante in campo per lasciare tanti esterni o seconde punte, in particolare Joao Felix che è sembrato visibilmente senza più energie.
La dirigenza poi va presa in causa per un mercato, soprattutto quello estivo, che non è soddisfacente, alla rosa infatti continua a mancare un centrocampista che possa impostare le azioni e comunque le possibili scelte in quel ruolo sono troppo poche, la difesa poi ha bisogno di qualche cambiamento, Pavlovic, Thiaw, Gabbia e Tomori non possono essere ritenuti i giusti profili su cui costruire la solidità della squadra.