Ancora un campione del mondo per il Como. Dopo l’arrivo di Cesc Fabregas, che ha aumentato di molto le aspettative del club e causato un’ondata di entusiasmo tra i tifosi, che ora sognano la Serie A, il club di B è pronto ad un altro grande innesto, ma non nella rosa. La società si prepara infatti ad accogliere il francese Thierry Henry. L’ex Arsenal è pronto ad entrare come azionista nella società lariana. Nessun rinforzo in rosa, dunque, questa volta, ma uno in società che sicuramente come l’arrivo di Fabregas porterà qualità ed esperienza, anche se in un altro settore.
Titì, infatti, non metterà gli scarpini ai piedi per scendere in campo, ma non mancherà il suo contributo per portare il club lombardo in Serie A dopo 19 anni dall’ultima promozione. L’ex attaccante, che oggi fa parte dello staff tecnico del CT del Belgio Roberto Martinez, è atteso a Como, come rivela Gianlucadimarzio.com. Qui parlerà con la dirigenza per comunicare l’intenzione di acquistare delle quote del Como Calcio. La volontà, infatti, è quella di entrare a far parte dell’ambizioso progetto della proprietà più ricca del calcio italiano.
Thierry Henry al Como sul modello Premier
Thierry Henry è pronto ad investire nella società guidata dai fratelli Hartono. Si tratta di due ricchi imprenditori indonesiani che possiedono un patrimonio complessivo di 45 miliardi di euro. Il club è stato acquistato nel 2019 con l’obiettivo dichiarato di riportarlo il club in Serie A. Il modello che la proprietà sta perseguendo è simile a quello della Premier League, non solo sul mercato. Si lavora anche per la costruzione di uno stadio intorno al vecchio Sinigaglia, con aree commerciali e maggiori posti a sedere.
Dalla Premier, i fratelli non hanno preso solo il modello, ma anche ex giocatori ed ex dirigenti. Il ruolo di CEO è stato affidato all’ex calciatore del Chelsea Dennis Wise. Ecco che in rosa è arrivato l’ex Arsenal e Chelsea Cesc Fabregas, che sarà anche finanziatore del club. Adesso è il turno di Titì Henry, ex Gunners che al momento entrerà come azionista. In futuro, comunque, non è escluso che possa avere un ruolo operativo all’interno della dirigenza.