Paolo Bricca, papà di Thomas Bricca, è stato ospite stamane del programma di Rai Due, I Fatti Vostri. Il giovane ragazzo di Alatri è stato ucciso con un colpo di pistola da due malviventi che non sono ancora stati arrestati e quel giorno Paolo Bricca lo ricorda così: “Ho chiuso la mia attività che erano circa le 7:40 di sera, tempo di arrivare a casa, erano le 8 e mi ha chiamato mia sorella e mi ha detto di correre che avevano sparato a Thomas. Mi ha preso un colpo, tempo di rivestirmi, vado in ospedale e l’elicottero lo stava trasportando a Roma. Poi c’era la folla, le forze dell’ordine. Io sono dovuto correre a Roma, ho preso la madre e i miei due figli e siamo andati lì. Eravamo distrutti, io alla madre non ci ho detto nulla, poi quando siamo arrivati al San Camillo avevano già iniziato l’operazione che è durata 4 o 5 ore”.
“Mi hanno detto subito che era grave – ha continuato il papà di Thomas Bricca – e già mi sono immaginato il peggio. Poi il giorno dopo è stato mandato in rianimazione, ce l’hanno fatto vedere: una cosa… distrutti sia io che la madre, era un ragazzetto dolcissimo, è capitato in quel posto sbagliato con la persona sbagliata, in un paese piccolino dove ci conosciamo tutti”. Sul perchè del colpo ricevuto: “Mi hanno detto che dovevano colpire l’amichetto suo, Omar, che era vestito uguale a lui. E’ arrivato sto scooter, ha fatto il giro, si è posizionato pronto per partire poi una persona è scesa, ha sparato tre colpi verso i ragazzi e poi sono scappati”.
THOMAS BRICCA, IL PAPA’: “TUTTO IL PAESE SI E’ STRETTO ATTORNO A LUI”
“L’obiettivo era questo ragazzo marocchino Omar perchè c’erano state già delle zuffe giorni prima ma mio figlio è sempre stato in disparte”. Poi il papà di Thomas Bricca ha continuato: “Non sono professionisti, gente che fa uso di droga pesante e ha il cervello fuso. Un professionista non fa cose del genere, in mezzo alla folla, è stata una bravata, hanno spezzato la vita di mio figlio e poteva capitare anche ai bimbi che stavano insieme a mio figlio”.
Il giorno del funerale tutto il paese si è stretto attorno a Thomas Bricca: “Era il pacioccotto del paese, tutti gli volevano bene, non era aggressivo, scherzava, rideva… ha sofferto tutto il paese. Sentendo i ragazzi che cercavano vendetta – ha continuato – ho detto che la guerra non aveva senso, la guerra contro la guerra è sempre guerra, non si arriva mai alla fine”. Chiudendo l’intervista si è rivolto al killer: “Io so che sei stato tu, ti perdonerò, non sono io a giudicarti, c’è un Dio, però consegnati anche per noi genitori che stiamo soffrendo. Lo sbaglio che avete fatto dovete pagarlo, non vi posso aiutare”.