Il padre di Thomas Bricca, Paolo, ha parlato ai microfoni di Ore 14 dopo l’iscrizione di due persone nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del 18enne ad Alatri. Nel fuoco investigativo, le posizioni di Roberto e Mattia Toson, padre e figlio (47 e 21 anni) sospettati di un coinvolgimento nell’agguato del 30 gennaio scorso costato la vita al ragazzo nel cuore della città. Secondo le ipotesi degli inquirenti, riporta Ansa, sarebbero loro i due soggetti che, a bordo di uno scooter, avrebbero aperto il fuoco contro il gruppo di giovani in cui si trovava Thomas Bricca finendo per colpirlo alla testa e ucciderlo.
L’attenzione degli investigatori sarebbe estesa all’intera famiglia dei due indagati. Stando agli aggiornamenti diffusi dalla trasmissione di Milo Infante, sarebbe indagato per favoreggiamento il nonno di Mattia Toson, sospettato di aver “coperto” i due nelle fasi successive al delitto. A vario titolo, altri soggetti potrebbero aver avuto un ruolo nel terribile fatto di sangue e il padre di Thomas Bricca è certo che vi siano altre responsabilità ancora sommerse: “Queste sono persone senza scrupoli, ma ci sono altri coinvolti e sono convinto che la verità verrà fuori“. Un prezioso contributo alle indagini potrebbe arrivare dalla perizia del Ris sui telefonini per verificare gli alibi ed eventuali elementi riconducibili all’omicidio. Secondo la ricostruzione finora emersa, Thomas Bricca sarebbe stato vittima di uno scambio di persona. Il vero obiettivo dell’agguato sarebbe stato un altro ragazzo, Omar, che ha denunciato pubblicamente di essere la persona nel mirino dei killer.
Il padre di Thomas Bricca: “So chi siete, tutti, ci saranno delle sorprese”
Il padre di Thomas Bricca non ha dubbi: gli inquirenti stanno per chiudere il cerchio intorno ai responsabili della morte di suo figlio, ucciso ad Alatri con un colpo di pistola alla testa lo scorso 30 gennaio. Ma non solo: oltre ai due indagati per l’omicidio, Roberto Toson e il figlio Mattia, secondo il papà della vittima ci sarebbero altre persone coinvolte. L’attenzione degli inquirenti sarebbe rivolta anche a possibili fiancheggiatori, e il lavoro della Procura di Frosinone prosegue nel massimo riserbo e a ritmo serrato per arrivare alla verità sulla tragedia che ha spezzato la vita del 18enne. Intervenuto a Ore 14, Paolo Bricca ha ribadito la sua fiducia nel grande sforzo degli inquirenti, sottolineando la sua sensazione di essere a pochi passi dall’identificazione di tutti i soggetti che avrebbero avuto un ruolo nella vicenda.
“Dall’inizio tutti noi sapevamo chi era stato, ma non c’era prova certa – ha dichiarato l’uomo in tv –. Si sapeva, è un paese piccolo, si è capito che questo è stato fatto da persone senza scrupoli (…). Per nostro figlio è una piccola soddisfazione perché mancano ancora gli altri, è una piccola fetta di torta ma sono sicuro che usciranno tutti fuori, è questione di tempo (…). So chi siete, tutti voi, ci saranno delle sorprese“. Il padre di Thomas Bricca sostiene che i soggetti finora sotto indagine siano noti per pregressi fatti violenti: “Doveva succedere qualcosa, nessuno si è preso mai la briga di poter mai fermare qualcosa. Era un continuo, le persone li temevano perché menavano sempre“. “Il nonno ha sempre difeso figlio e nipoti, è una famiglia conosciuta ad Alatri, io da padre sarei stato il primo a portare mio figlio in caserma. È morto un povero bambino, una sofferenza durissima. Mi rivolgo agli assassini di mio figlio: lo sapete, siete stati voi, io vi perdono, ma consegnatevi. Dovete pagare, la galera vi aspetta. Tutta la banda, sapete che io so chi siete, tutti quanti voi. Mio figlio mi è venuto in sogno e mi ha detto ‘papà, li devono pigliare tutti e otto’. Ecco quanti sono, non voglio fare nomi, escono a sorpesa, siamo vicini a Pasqua e usciranno tutti quanti”.