Paolo, papà di Thomas Bricca, è ospite di Storie Italiane. L’uomo racconta gli ultimi aggiornamenti sulle indagini relative alla morte del figlio, ucciso in piazza al Alatri: “Hanno sequestrato altri tre telefoni. Dello zio, la fidanzata e di uno dei cugini più stretti di questa famiglia Toson. Ci vorrebbero una ventina di giorni per sapere qualcosa. Si è trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato, non doveva stare lì. Io cerco di non portare odio, aspetto con fiducia che la legge faccia il suo corso. Lo hanno ammazzato perché quella sera girava così a quei ragazzi impazziti. Per me è un momento abbastanza sofferente e duro ma tengo i piedi per terra. Agli assassini di mio figlio non porto odio. Io li perdono”.
Quella sera, ad Alatri, in provincia di Frosinone, dal basso verso l’alto, da una distanza di circa 20 metri, sono stati esplosi tre colpi, uno dei quali ha colpito proprio Thomas. Un errore, uno scambio di persona, secondo gli inquirenti. L’indagato è Mattia Toson, che durante un interrogatorio durato sei ore ha rivelato di essere stato ad una festa a Veroli, un paese vicino. Lì, però, sarebbe arrivato ad un orario successivo a quello della morte di Thomas, dunque avrebbe avuto il tempo di sparare e poi di recarsi alla festa. È stato analizzato per primo il telefono del ragazzo, poi quello del fratello e adesso sono stati sequestrati anche altri tre telefoni.
Il papà di Thomas Bricca: “Questione di tempo, verrà tutto fuori”
Le telecamere di Alatri hanno immortalato lo scooter dal quale sono stati esplosi i colpi che hanno colpito Thomas Bricca, che sfrecciava in giro per le vie del paese. Varie le indiscrezioni sul mezzo: ancora però lo scooter non si trova, così come non si trova neanche l’arma. Sono varie, però, le persone che avrebbero potuto aiutare gli assassini nel nascondere le prove: gli inquirenti proseguono con le indagini. Il papà di Thomas Bricca spiega: “Sono passati proprio sotto casa prima di andare a sparare. Sono partiti dalla statale, hanno percorso un senso unico in controsenso e sono usciti sotto il parcheggio: lì hanno sparato. Loro sono razzisti, sono italiani e non è stato bene per loro che un marocchino e due egiziani avessero picchiato qualcuno. È questione di tempo ma verrà tutto fuori“.