L’ex fidanzata di Mattia Toson, il 22enne arrestato insieme al padre Roberto, 47 anni, nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del 19enne Thomas Bricca ad Alatri, ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera spiegando cosa sarebbe accaduto nelle ore successive al delitto che gli inquirenti ritengono eseguito dai due indagati. Oggi la ragazza sarebbe sotto protezione e avrebbe paura delle “reazioni” di “alcune persone” dopo aver raccontato agli investigatori quanto a sua conoscenza e non nasconde di aver maturato alcuni sospetti a margine dell’uccisione di Thomas Bricca. Ombre a cui Mattia Toson avrebbe opposto il suo dirsi estraneo alla vicenda prima che il castello di presunte menzogne e depistaggi crollasse sotto la lente delle indagini.



Intervistata dal quotidiano, la giovane avrebbe detto di essere “uscita da un incubo” e di aver vissuto “sei mesi di angoscia“. “Era un peso che non potevo sopportare“, avrebbe sottolineato in un passaggio delle sue dichiarazioni l’ex fidanzata di Mattia Toson, diventata testimone chiave nell’alveo della ricostruzione delle fasi successive all’omicidio di Thomas Bricca (avvenuto il 30 gennaio scorso ad Alatri). Il ragazzo sarebbe stato ucciso da un colpo di pistola esploso da uno dei due killer arrivati in piazza in sella a uno scooter e a volto coperto con casco integrale. Secondo la Procura di Frosinone a sparare sarebbe stato proprio Mattia Toson e quel casco entra prepotentemente nel racconto della sua ex tra ricordi e interrogativi sinistri.



Omicidio Thomas Bricca ad Alatri, il racconto dell’ex fidanzata di Mattia Toson: “Quella sera…”

Quella sera, il 30 gennaio scorso, l’ex fidanzata di Mattia Toson avrebbe atteso invano una risposta ai messaggi che gli avrebbe inviato, tra le 19:48 e le 20:09, per capire il motivo del suo ritardo all’appuntamento per una cena al ristorante fissata alle 21. Lo avrebbe aspettato nel dubbio che la serata fosse saltata, salvo poi vederlo arrivare, poco prima dell’orario in cui avrebbero dovuto sedersi a tavola, e sentirsi dire che era stato “in giro per Alatri” senza però specificare dove e con chi. Il 22enne, secondo quanto descritto dalla ragazza al Corriere della Sera, non le avrebbe dato modo di sospettare nulla anche perché “tranquillo”, per nulla agitato. Ma durante il viaggio in macchina, un dettaglio avrebbe fatto da innesco per una serie di inquietanti interrogativi nella mente della giovane: “Mentre stavamo andando al ristorante ho sentito qualcosa che rotolava nel portabagagli. Mi sono insospettita, nella mia auto non porto mai nulla. Ho chiesto a Mattia cosa fosse, lui è stato evasivo“.



Giunti al luogo in cui si sarebbe tenuta la cena, la ragazza avrebbe approfittato di un frangente in cui Mattia Toson era “avanti” per controllare l’origine di quello strano rumore sentito poco prima in auto: “Ho aperto il cofano e ho visto un casco bianco. Io non ce l’avevo mai messo. Subito ho richiuso“. Il fuoco dei sospetti sarebbe diventato sempre più rovente dopo aver appreso dell’omicidio di Thomas Bricca: “Quando ho saputo che gli avevano sparato – ha aggiunto l’ex fidanzata del 22enne oggi in carcere – e che l’assassino aveva un casco bianco ho subito avuto il sospetto. Ho chiesto più volte a Mattia di dirmi se ne sapeva qualcosa. Lui è sempre stato categorico rispondendomi che era completamente estraneo a quello che era accaduto“. La ragazza, morsa dai dubbi e dalla paura, non avrebbe raccontato subito agli inquirenti quanto aveva visto nel bagagliaio, di quel casco che poi, stranamente, sarebbe scomparso dopo cena come se il 22enne se ne fosse disfatto forse consegnandolo a qualcuno. “Vivevo nella paura. Sono stati momenti difficili, temevo anche le possibili reazioni“, ha affermato. Il timore di ritorsioni per la sua collaborazione con gli inquirenti non l’avrebbe abbandonata e oggi sarebbe sotto protezione, mentre la storia di Thomas Bricca e della sua morte per un presunto scambio di persona continua a nutrirsi di riflessi inquietanti.