Thomas e Teo Trabacchi, compagno e figlio di Carlotta Natoli: coppia artistica e nella vita
Attrice di talento si in un ruoli drammatici che in quello comici, sarà ospite della puntata di oggi de La volta buona di Caterina Balivo Carlotta Natoli, chi è il compagno Thomas Trabacchi? In molti sanno, infatti, che l’attrice figlia d’arte da anni ha una storia d’amore con il noto collega. Thomas Trabacchi, attore classe 1965, ha dunque 59 anni. Nato a Milano ha debuttato al cinema nel 2001 come protagonista del toccante film Giorni di Laura Muscardin incentrato sulla storia di un omosessuale positivo all’AIDS. In seguito recita in film come Ora o mai più. Non solo cinema, nella carriera dell’attore che anche molta fiction. Solo per citare gli esempi più recenti in questi anni ha recitato anche in Un Professore e Studio Battaglia.
Thomas Trabacchi, compagno di Carlotta Natoli, per quanto riguarda la vita privata in passato è stato sposato con la regista Anna Negri da cui ha avuto un figlio, Luca. In seguito, dall’unione tra Thomas Trabacchi e Carlotta Natoli è nato il figlio Teo Trabacchi, che oggi ha 19 anni. La coppia è insieme da più di vent’anni ed è un esempio di ottima alchimia non solo personale ma anche artistica.
Carlotta Natoli, chi è il compagno Thomas Trabacchi: “Se dovessi scoprire un tradimento non la prenderei bene”
Durante molte interviste Carlotta Natoli ha parlato del compagno Thomas Trabacchi e del figlio Teo. Sul primo, in un’intervista rilasciata a Visto ha confessato che non prenderebbe per nulla bene un ipotetico tradimento: “Il mio compagno lo sa bene: se mi dovesse tradire, io non devo saperlo assolutamente. E soprattutto dovrebbe farlo all’estero, perché viviamo in un ambiente dove ci conosciamo tutti. E se venissi a saperlo, soprattutto se si trattasse di una persona che io conosco, sono sicura che non la prenderei bene. Ma proprio per niente”
Sul figlio Teo, Carlotta Natoli, invece ha rivelato quando la maternità l’abbia cambiata: “Sicuramente la maternità cambia una donna. Ma un nuovo tipo di atteggiamento verso la vita, in cui non ci si sta sempre a interrogare su tutto, arriva solo con la maturità anagrafica. In quest’ottica rientra poi anche il rapporto con i figli, anche con loro bisognerebbe imparare a lasciare andare. Che tipo di mamma sono, poi, bisognerebbe chiederlo a mio figlio. Io mi sento una mamma non apprensiva e giocosa. Chissà se Teo è d’accordo. Non dimentico però il mio ruolo di genitore che, inevitabilmente, detta le regole: “Metti la felpa, lavati i denti”. Spesso mi vengo a noia, ma credo che sia normale.”