Thomas Vinterberg, regista danese, ha vinto il suo primo Oscar per il miglior film internazionale con “Un altro giro”. Sul palco degli Academy Awards il regista, classe 1969, ha raccontato la morte della figlia Ida, 19 anni, uccisa in un incidente stradale pochi giorni prima dell’inizio delle riprese del film: “Abbiamo voluto fare un film che celebrava la vita e quattro giorni dall’inizio delle riprese è successo l’impossibile. Un incidente in autostrada ha portato via mia figlia, qualcuno che guardava il cellulare…”, ha detto Vinterberg, facendo fatica a trattenere le lacrime. Il regista danese ha aggiunto che la figlia avrebbe dovuto recitare nella pellicola: “Due mesi prima che iniziassimo a girare il film e due mesi prima che lei morisse, era in Africa e mi ha mandato una lettera: aveva letto il copione ed era entusiasta, lo amava. Avrebbe dovuto fare parte del film”.



Thomas Vinterberg: dedica l’Oscar alla figlia Ida, morta a 19 anni

Thomas Vinterberg, regista danese vincitore dell’Oscar per il miglior film internazionale, ha concluso il suo discorso dedicando l’ambito premio alla figlia Ida, morta il 4 maggio 2019 a soli 19 anni in un incidente stradale: “Abbiamo finito di realizzare questo film per lei, come un suo monumento. Quindi Ida, questo è un miracolo che è appena accaduto e tu sei parte di questo miracolo. Forse hai tirato qualche filo da qualche parte, non lo so, ma questo è per te”. Vinterberg ha raccontato alla Cnn che dedicarsi al cinema, nei mesi dopo la morte della figlia, gli è stato di enorme aiuto per affrontare il lutto: “Mi ha dato uno scopo e mi ha impedito di precipitare”. Il regista danese ha creato, insieme a Lars von Trier, il movimento cinematografico Dogma 95. Tra i suoi film più famosi ricordiamo: “Kursk” con Colin Firth, sull’incidente del sottomarino K-141 Kursk, avvenuto il 12 agosto del 2000, “Via dalla pazza folla” con Carey Mulligan e “Il sospetto” con Mads Mikkelsen (protagonista anche di “Un altro giro”)



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