La storia dei gladiatori non annoia mai. A conferma di questo dogma della cinematografia mondiale ha riscosso un discreto successo anche Those about to die, “Quelli che vanno a morire!”, la nuova miniserie apparsa su Prime il 19 luglio (10 episodi, tutti disponibili). Produzione internazionale affidata a maestri del cinema d’azione come Robert Rodat (Salvate il soldato Ryan, Il Patriota) e Roland Emmerich (Independence day, The day after tomorrow). E cast di grande livello con il premio Oscar Anthony Hopkins nei panni dell’imperatore Vespasiano e Iwan Rheon (Il trono di spade) nel ruolo del protagonista Tenax.
La vita dei gladiatori, guerrieri giunti da ogni angolo dell’impero, e le vicende personali di Tenax, uomo dalle origini incerte e spregiudicato organizzatore di giochi equestri, sono collocate in un momento particolare della storia romana: siamo nel 79 d.C. Anno difficile, come sappiamo. Non solo per il catastrofico terremoto causato dall’eruzione del Vesuvio, la distruzione di Pompei e la gestione di oltre 20.000 profughi e senzatetto fuggiti verso Roma. Ma anche per l’instabilità politica – tanto per cambiare – che segna il passaggio di consegne all’interno della dinastia Flavia, quando la morte del vecchio Vespasiano dà inizio a un scontro per la successione tra i figli Tito e Domiziano, acuendo i conflitti tra il ruolo dell’Imperatore e il Senato. Sullo sfondo la gigantesca costruzione e poi l’inaugurazione nell’80 d.C. della più grande opera della storia, l’Anfiteatro Flavio, nota al mondo come il Colosseo.
Fin qui gli aspetti storici di riferimento, certi e documentati, poi c’è la nostra storia di finzione, che trae spunto dall’omonimo romanzo di Daniel Mannix. Le corse di bighe al Circo Massimo sono occasione per feste e fiumi di scommesse, che arricchiscono i nobili romani. Il più grande cocchiere dell’epoca, Scorpio, corre per la scuderia del senatore Marso, sposato ad Antonia, una delle principali eredi della dinastia Giulia. Ma questo business è minacciato dalla prossima apertura del Colosseo, che sarà gestito direttamente dalla famiglia dell’Imperatore, e dove si annunciano giochi e sfide ben più cruente e interessanti per i gusti particolarmente sadici dei romani.
Tutto ha inizio quando una famiglia numida viene strappata dalla sua terra e condotta a Roma in schiavitù. Cala, donna bella e intelligente, decide di mettersi al servizio di Tenax pur di riscattare la libertà dei suoi figli. Le vite degli schiavi e dei patrizi romani sono sempre molto intrecciate tra di loro, e gli intrighi e i vizi della nobiltà offrono spesso alle classi sottomesse l’occasione di rivincita. La storia ha diversi riferimenti alla vita del tempo, la ricostruzione della città – grazie anche a un grande uso di nuove tecnologie – è davvero impressionante. A cominciare da quello che accade all’interno del Colosseo, in un’arena spesso allagata come una piscina per dare vita alla lotta con i coccodrilli.
Nel cast anche molti italiani, visto l’uso massiccio degli studi romani di Cinecittà, dove da tempo hanno trovato posto ricostruzioni sceniche che danno grandi opportunità produttive a chi si dedica all’inesauribile filone cinematografico dell’antica Roma. Spicca la partecipazione di Gabriella Pession, a suo agio nel ruolo della cattiva matrona Antonia Servilia, al centro di cospirazioni e di trame ai danni di Tito e di Domiziano. Grande interpretazione di Hopkins del vecchio Vespasiano. Ultima citazione per il musicista e attore inglese Jojo Macari (Sex education, Masters of the air) nel ruolo di Domiziano, sospettato per la morte improvvisa del fratello di cui prese il posto, ma rappresentato nella fiction come un sadico squilibrato, veramente lontano dalla realtà di un imperatore ricordato anche per il suo equilibrio e i successi del suo governo.
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