Un nuovo caso con protagonista una maestra violenta ci giunge dalla località di Nardò, noto comune in provincia di Lecce, Puglia. Protagonista in negativo di questa triste vicenda, una maestra d’asilo che maltrattava sia fisicamente quanto verbalmente i suoi piccoli alunni, fino a che non è stata scoperta e fermata. Gli episodi, come riferiscono i colleghi di Fanpage, risalgono all’anno scolastico 2018-2019, precisamente nel periodo che va dal 22 gennaio di un anno fa, al 12 aprile dello stesso anno. “Guai a te si ti muovi, ti taglio le gambe con la forbice”, “fate schifo”, “Ti spezzo le ossa”, queste sarebbero solo alcune delle frasi indicibili che la stessa maestra d’asilo avrebbe rivolto ai piccoli, che ricordiamo, avevano un’età compresa fra i tre e i 6 anni, a volte, poco più di bambini appena nati. Gli stessi bimbi venivano presi spesso e volentieri a schiaffi e strattoni, con Fanpage che scrive di vero e proprio clima di terrore in classe. Dopo che è scattata la segnalazione e la maestra è stata fermata, le indagini si sono concluse con un rinvio a giudizio della stessa, alla luce dei ben 47 episodi di maltrattamenti documentati di cui l’insegnante si è resa protagonista.
MAESTRA D’ASILO A PROCESSO PER MALTRATTAMENTI FISICI E VERBALI
Gli inquirenti sono convinti che la donna abbia agito in tale modo anche prima del periodo sopra indicato, in quanto parlano di violenze fisiche e psichiche “sistematiche e pressoché quotidiane”. La maestra di 61 anni, avrebbe picchiato più volte i bambini per fare in modo che gli stessi obbedissero ai suoi comandi, come ad esempio il fatto di stare seduti a tavola durante il pranzo. A incastrare la donna, come spesso e volentieri accade in queste situazioni, sono state le telecamere piazzate di nascosto dai carabinieri della compagnia locale nella classe dove la maestra insegnava ogni giorno. Le indagini erano invece scattate dopo che alcuni genitori dei bimbi frequentanti la scuola suddetta, avevano iniziato a notare comportamenti molto strani dei propri figli, a cominciare dalla paura nel ritornare a scuola. Inoltre, su alcuni dei bimbi erano stati trovati dei piccoli lividi, chiaro indizio dei maltrattamenti subiti. Una volta scoperta, alla maestra era stato vietato in maniera immediata di proseguire l’esercizio della sua professione: la donna si è dichiarata sempre innocente.