Scoppia la polemica social e non solo in relazione a quella che Tiberio Timperi ha definito una battuta che non aveva la presunzione di voler essere un’offesa soprattutto ai calabresi e alla Calabria, la sua “cara” Calabria ma questo non è bastato. A finire sotto accusa è una frase che il conduttore ha pronunciato sabato scorso e che era passata in sordina se non fosse che proprio il Codacons l’abbia tirato in ballo parlando di denuncia nei suoi confronti: “Sabato 25 gennaio 2020 su Rai Uno, nel corso della trasmissione Mattina in Famiglia”, il conduttore interloquiva con un telespettatore in collegamento dalla Calabria. Il telespettatore, dovendo rispondere ad un quiz, invocava un aiuto da parte del pubblico presente in studio. A questo punto il conduttore Timperi rispondeva: “Se non ti aiutiamo, andremo a fare i piloni della Salerno – Reggio Calabria“. La frase è stata accompagnata anche da una “mimica esplicita” e questo ha lasciato intendere chiaramente che Timperi abbia attribuito a tutti i calabresi “comportamenti mafiosi”.



IL CHIARIMENTO E LE SCUSE DI TIBERIO TIMPERI SU INSTAGRAM

Inutile dire che il conduttore ha risposto a tono alle accuse usando i social e invitando tutti a guardare i video della puntata disponibili nella sezione RaiPlay proprio per chiarire che le sue intenzioni non erano quelle di ferire e offendere ma che si trattava solo di una battuta. In particolare, Tiberio Timperi scrive su Instagram: “Leggo di essere stato denunciato per una battuta fatta ad un concorrente in trasmissione… Qualcuno, per motivi che ignoro, ha travisato le mie parole… Io sono in buonafede. Spiace leggere che avrei offeso una regione italiana… Io ho rispetto. Per la Calabria e per i calabresi. E per tutte le altre regioni e le sue genti….Sono un incrocio di mille contaminazioni che mi fanno italiano…. Se qualcuno si è sentito offeso mi spiace“. Sono molti i commenti di vicinanza al conduttore e sono molti i calabresi che non si sono sentiti offesi per questa “battuta” ma altri ancora, proprio sotto il suo post gli fanno notare di aver esagerato: “Battuta SCHERZOSA?!?! SE qualcuno si è sentito offeso?!?! Ma allora lei continua… mah!” e ancora: “Piu di tutto a me sembri un parac*lo”. Proprio a chi continua a non credergli, Tiberio Timperi ribadisce il concetto: “Quando ho sbagliato, ho sempre pagato il prezzo dei miei errori. E, a volte, ho pagato anche per errori non miei, senza protestare. A questo giro, non ci sto”.

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