Il passaggio e la furia del tifone Rai nelle Filippine hanno mietuto vittime e distruzione lungo tutto il territorio nazionale, colpito da un autentico dramma climatico. Il bilancio, purtroppo, continua ad aggravarsi con l’incedere delle lancette sull’orologio e, stando alle ultime informazioni che provengono dal Paese asiatico, sarebbero al momento 112 i morti a causa dell’evento meteorologico che ha colpito lo Stato. Si tratta del tifone più violento dell’anno e che, peraltro, adesso si sta dirigendo verso il Vietnam e la Cina, le cui autorità e i cui abitanti hanno già cominciato ad augurarsi che perda di intensità prima che li raggiunga.
Intanto, tornando alla situazione tragica nelle Filippine, si apprende che sono stati ulteriormente incrementati gli sforzi atti a fornire acqua e cibo alle isole colpite dalla devastazione e che gli sfollati sarebbero più di 300mila. In particolare, si tratta di persone fuggite dalle loro abitazione e dai resort ubicati lungo il litorale, proprio mentre il tifone Rai distruggeva letteralmente le porzioni centrali e meridionali dell’arcipelago, impedendo per giunta qualsivoglia forma di comunicazione e interrompendo l’erogazione di energia elettrica. Insomma, uno scenario apocalittico, nel vero senso del termine.
TIFONE RAI NELLE FILIPPINE: VOLI CANCELLATI E AREE SOMMERSE DALL’ACQUA
I danni strutturali causati dal tifone Rai nelle Filippine non sono ancora stati quantificati con esattezza, ma, in base a quanto raccolto da Rai News, ammonterebbero a svariati milioni di euro. Per quanto concerne le oltre 100 vittime, invece, almeno 63 sono state registrate nella sola provincia-isola di Bohol, come spiegato dal governatore Arthur Yap, il quale ha aggiunto che mancano ancora all’appello 10 persone e che altre 13 sono rimaste ferite, precisando poi che il bilancio si potrebbe aggravare ulteriormente, perché “solo 33 dei 48 sindaci sono riusciti a mettersi in contatto con me, visti i problemi nelle comunicazioni”.
In più, “le autorità di un’altra delle province più duramente colpite, quella di Dinagat Islands, hanno fatto sapere di avere registrato 10 morti”. Infine, sono numerosi anche i voli aerei che sono stati ufficialmente cancellati e i territori ancora sommersi dall’acqua.