Allarme predatori sessuali su TikTok

TikTok, il celebre social network cinese che dal suo lancio ha toccato numerosi record dal punto di vista, soprattutto, dell’utenza e dei contenuti, continua a dimostrarsi sempre più un rischio per la salute dei giovanissimi. L’ultimo allarme, particolarmente preoccupante, arriva direttamente dall’Interpol, ovvero la rete internazionale di polizia criminale, che parla di una diffusa presenza di predatori sessuali, soprattutto di minorenni, sull’app.



Emblematico, a tal proposito, è il caso del 42enne dell’Alabama che si è avvicinato, proprio grazie a TikTok ad una ragazzina di 14 anni del Texas. Dopo alcuni commenti pubblici scambiati tra i due, ci sarebbe stato un breve contatto nella chat interna del social network cinese. A lanciare l’allarme sarebbero stati alcuni ragazzi che, leggendo lo scambio di commenti, hanno allertato la polizia che si sarebbe subito mossa. L’uomo è stato fortunatamente fermato in tempo mentre era su un autobus diretto verso il Texas proprio per incontrare la 14enne conosciuta su TikTok. Arrestato, si sarebbe difeso raccontando di essersi innamorato della ragazzina, mentre non è ancora chiaro se si sia dichiarato colpevole o meno dell’accusa di presunta violenza sessuale contro minori.



TikTok: le ombre sulla moderazione dei contenuti

Insomma, TikTok costituirebbe, per i predatori sessuali di minorenni, una sorta di parco pubblico ma con l’intimità della riservatezza della propria abitazione. I predatori, infatti, interagendo positivamente con il singolo video di un ragazzino, spesso minorenne, si trovano grazie all’algoritmo in mezzo a migliaia di video simili, con protagonisti talvolta ancora più giovani. “Il pubblico che segue questi bambini è in gran parte composto da maschi adulti che sono sessualmente eccitati dai bambini“, spiega preoccupato Jon Rouse, ufficiale dell’Interpol.



I predatori, però, grazie all’algoritmo di TikTok accedono a tutta una serie di video che, teoricamente, dovrebbero essere riservati ad un altro pubblico, più in linea con l’età dei ragazzi che li hanno prodotti. La preoccupazione più grande, inoltre, sarebbe lo scarsissimo potere di moderazione sui contenuti. In un mese vengono pubblicati miliardi di video, e talvolta sfuggono anche i contenuti propriamente pedopornografici. TikTok, inoltre, teoricamente impedirebbe l’iscrizione a chi ha meno di 13 anni, limitando ulteriormente la chat interna ai minori di 16 anni. Il caso della 14enne texana, però, dimostrerebbe lucidamente la natura fallimentare di questi controlli, facilmente aggirabili da chiunque.