Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha deciso di fare un passo indietro per quanto riguarda TikTok. Il divieto di scaricare l’app non scatterà da oggi, ma è stato rinviato di una settimana, slittando quindi al 27 settembre prossimo. Ad affermarlo, come riferisce l’edizione online de IlSole24Ore, il Dipartimento del Commercio, che cita proprio il tycoon come artefice di questa decisione. Tutto merito delle trattative in corso fra Oracle e Walmart, che hanno l’obiettivo di acquistare il 20 per cento della famosa app con miliardi di utenti, e che avrebbero appunto indotto il commander in chief a temporeggiare. Attenzione però, il blocco non è stato ritirato ma solamente posticipato, chiaro indizio di come Trump consideri l’app ancora “dannosa” per i suoi cittadini. Nel contempo la stessa TikTok ha deciso di fare causa all’amministrazione Usa, mentre non si è ancora espressa sul possibile accordo fra Oracle e Walmart.



TIKTOK, DIVIETO SLITTA: CINA PREPARA CONTROMISURE

Come riferisce il quotidiano finanziario italiano, c’è il forte rischio che come contromossa, la Cina possa vietare alcune delle grandi aziende americane sul proprio suolo come ad esempio la Apple e i suoi iPhone e MacBook, passando per la Boeing, Cisco, Fedex e molti altri colossi a stelle e strisce. Del resto Pechino aveva replicato subito dopo l’annuncio del “ban”, di avere pronte “contromosse”, senza comunque meglio specificare di cosa si trattasse, ed avrebbe già predisposto una lista di società straniere ritenute pericolose per la sicurezza nazionale ma anche per gli sviluppi economici e gli interessi cinesi. La Cina pensa ad una “entity list” contro i colossi americani dal maggio dell’anno scorso, da quando cioè Trump aveva predisposto una serie di sanzioni contro Huawei. Fino ad oggi, però, il partito comunista cinese si era limitato a “minacce verbali” e nulla più. Staremo a vedere come proseguirà questa lotta commerciale, che fino ad ora non sembra aver portato fin troppi benefici ne alla Cina ne agli Stati Uniti, facendo invece inasprire i già tesi rapporti fra le due super potenze.

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