All’apparenza poteva sembrare uno dei tanti tutorial di make-up su TikTok realizzati da ragazzine affascinate dal nuovo social cinese. Ed invece quello Feroza Aziz, giovane 17enne americana, è stato un modo geniale per aggirare la censura e parlare di uno dei temi più scottanti del momento: i campi di concentramento in Cina. La ragazza ha sfruttato le potenzialità del celebre social amatissimo dal più giovani, per portare all’attenzione una tematica molto importante partendo da un finto tutorial su come prendersi cura delle proprie ciglia. Con piegaciglia in mano, infatti, ha esordito mostrando il modo corretto per applicare il make-up, salvo poi cambiare all’improvviso argomento e invitare i suoi utenti a prendere il cellulare e compiere una ricerca su ciò che accade nei lager in Cina. Quello che poteva sembrare come un apparente consiglio di bellezza, dunque, si è trasformato ben presto in un vero e proprio appello con il quale ha voluto mettere in guardia i suoi follower su “un nuovo olocausto di cui nessuno parla”.
TIKTOK, FINGE TUTORIAL MAKEUP MA PARLA DEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO IN CINA
Feroza Aziz, nel suo video di TikTok della durata di 40 secondi passa velocemente dai consigli di make-up alla situazione in Cina dove, dice, “stanno deportando i musulmani nei campi di concentramento per convertirli: chi non lo fa non torna vivo”. “Separano le famiglia, rapiscono i musulmani, li uccidono, li stuprano, li costringono a mangiare maiale e bere”, dice la giovane 17enne nel video. “Per favore, siate consapevoli e diffondete quello che sapete”, conclude. Il video su TikTok però, alla fine è stato sottoposto a censura comunque, non prima però di essere stato raggiunto da 1,4 milioni. A quel punto la 17enne americana ha deciso di ripostare il filmato su Instagram dove ha ottenuto migliaia di “mi piace”. “Ho realizzato un video sulla situazione in Cina, su come il governo catturi musulmani uiguri e li deporti nei campi di concentramento. Una volta entrato, esci solo se sei fortunato. Persone innocenti vengono assassinate, torturate, violentate, sottoposte a terapie d’urto. E’ in atto un genocidio contro i musulmani”, scrive Feroza, che non intende spegnere i riflettori sulla vicenda.