Gli Stati Uniti tornano a puntare il dito nei confronti di TikTok, la popolare applicazione cinese che permettere di realizzare video brevi, i cosiddetti reels. Secondo quanto sostenuto dal Senato a stelle e strisce, l’app di ByteDance rappresenterebbe un problema per la sicurezza nazionale, «ma non è un problema esclusivamente americano». A lanciare l’allarme, parlando quest’oggi con Repubblica, è in particolare Mark Warner, numero uno della Commissione intelligence del Senato, che spiega i motivi per cui sta lavorando ad una legge per bandire TikTok. «È fondamentale – sottolinea il senatore democratico della Virginia – tenere presente che, secondo la legge della Repubblica popolare cinese, le aziende tecnologiche come TikTok sono in ultima analisi legate al Partito comunista cinese. Sappiamo che TikTok viene utilizzato dal Pcc per plasmare narrazioni, seminare dissenso e persino censurare i discorsi su argomenti sensibili, in base alle prerogative e priorità del Partito».



Ma c’è di più: «Il Pcc può alla fine costringere TikTok, o qualsiasi altra società cinese, a consegnare i dati degli utenti senza alcun giusto processo o trasparenza. Questi dati includono un’enorme quantità di informazioni, comprese date di nascita, numeri di telefono e informazioni di identificazione del dispositivo». Stando a quanto aggiunge Mark Warner, per anni TikTok avrebbe assicurato che i dati sensibili dei suoi utenti sarebbero stati protetti dalla Cina, «Ma abbiamo visto più volte che non è vero – sottolinea – sono profondamente preoccupato per l’accesso ai dati e ai dispositivi statunitensi da parte di attori stranieri».



TIKTOK, SENATO USA: “ATTUALMENTE APP VIETATA SUI DISPOSITIVI GOVERNATIVI”

Ma come detto in apertura, non si tratta solo di un problema americano: «La portata della piattaforma significa che il Pcc ha accesso ai dati di individui di tutto il mondo, e può utilizzare app come TikTok per diffondere la propria agenda a livello globale».

Washington intende quindi sollecitare gli alleati della Nato ad agire compatti contro TikTok, così come già accaduto in un passato recente con il caso Huawei. E compatti, per ora, hanno agito gli Stati Usa: «Attualmente negli Usa – ha concluso Warner – i singoli Stati hanno preso provvedimenti per vietare l’uso dell’app sui dispositivi governativi. Penso che questa mossa sia stata assolutamente appro#priata e sto cercando soluzioni a livello nazionale, per limitare l’influenza del Pcc e proteggere gli utenti dalla consegna inconsapevole di dati a stranieri, e governi potenzialmente ostili»