La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato sabato scorso un disegno di legge che costringerebbe TikTok a staccarsi dalla società madre cinese ByteDance: pena l’esclusione dal mercato americano. Gli Stati Uniti e altre potenze occidentali hanno espresso preoccupazione per la diffusione dell’app cinese tra i giovani, sostenendo che proprio la popolarità che questa permetterebbe a Pechino di spiare gli utenti. Basti pensare che solamente negli Stati Uniti sono 170 i milioni di persone che hanno l’app sul proprio cellulare. Per i critici, inoltre, TikTok sarebbe asservito a Pechino e sarebbe un canale per diffondere la propaganda. La Cina e l’azienda negano queste affermazioni.



Il disegno di legge potrebbe avere come conseguenza quella di vietare all’azienda cinese di operare nel mercato statunitense: a votare sarà il Senato la prossima settimana. Sabato il ddl è passato alla Camera con un forte sostegno bipartisan, con 360 voti contro i 58. Anche il presidente Joe Biden è d’accordo con la misura: come spiegano i media statunitensi, il capo della Casa Bianca ha dichiarato che firmerà la legislazione. Il presidente ha ribadito le sue preoccupazioni in merito a TikTok in una conversazione telefonica con il presidente cinese Xi Jinping all’inizio di questo mese.



Usa, Musk contro il divieto a TikTok: “Contro la libertà di espressione”

Dopo il voto di sabato, TikTok si è lamentato, affermando in una dichiarazione: “È un peccato che la Camera dei Rappresentanti stia utilizzando la copertura di un’importante assistenza estera e umanitaria per imporre ancora una volta un disegno di legge di divieto che calpesterebbe i diritti di libertà di parola di 170 milioni di americani“. Inoltre ha spiegato che la misura devasterebbe “7 milioni di imprese” e chiuderebbe “una piattaforma che contribuisce ogni anno con 24 miliardi di dollari all’economia degli Stati Uniti”. Secondo il disegno di legge, ByteDance dovrebbe vendere l’app entro un anno o verrebbe esclusa dagli app store di Apple e Google negli Stati Uniti.



Il mese scorso la Camera dei Rappresentanti ha approvato un disegno di legge simile ma la misura è stata bloccata al Senato. Se l’app dovesse essere venduta, ci sono già interessati: Steven Mnuchin, che ha servito come segretario al Tesoro degli Stati Uniti sotto l’ex presidente Donald Trump, ha dichiarato di essere interessato all’acquisizione. Se comunque la legge dovesse entrare in vigore, potrebbe innescare azioni legali. Secondo Elon Musk, proprietario di X, il divieto andrebbe contro la libertà di espressione: “TikTok non dovrebbe essere bandito negli Stati Uniti, anche se un simile divieto potrebbe avvantaggiare la piattaforma X”.