Mentre Kamala Harris conquista e perde terreno nei sondaggi sulle elezioni USA non pochi imbarazzi potrebbero arrivare dal suo vice Tim Walz attualmente al centro di un’inchiesta voluta dal Presidente della Commissione di controllo della Camera statunitense James Comer che ha deciso di far luce su quelle che lui stesso chiama “relazioni ambigue” tra i vice Dem e la Cina: rapporti definiti di “lunga data” e che affondano le loro radici negli anni a cavallo tra gli ’80 e i ’90 estendendosi – addirittura – fino al famigerato laboratorio di Wuhan reso famoso (suo malgrado) dalla pandemia da Covid.



Facendo un passetto indietro è importante sottolineare che per ora l’indagine attorno al vice di Harris è ancora ad una fase piuttosto embrionale: avviata poco dopo la metà di agosto, allo stato attuale muove solamente su alcuni sospetti che dovranno essere accertati; ma a fronte di un esito positivo la campagna Dem potrebbe subire un brusco rallentamento, tanto da casare l’esclusione dello stesso Walz dalla corsa presidenziale ed esiti del tutto imprevedibili sull’eventuale vittoria di Harris.



I rapporti di Tim Walz con la Cina: dai 30 viaggi fino ai finanziamenti per l’Hormel Institute vicino al laboratorio virologico di Wuhan

Fatte le dovute premesse, al centro dell’inchiesta su Tim Walz ci sarebbe quell’anno trascorso – appunto tra gli anni ’80 e ’90 – sul territorio cinese per insegnare presso una scuola superiore grazie ad un programma universitario della Harvard che si è poi tramutato (dopo il suo ritorno negli Stats) in un progetto simile all’Erasmus ma interamente incentrato su viaggi studio estivi sul territorio della Repubblica popolare cinese; mentre Comer avrebbe anche scoperto l’esistenza di una 30ina di viaggi effettuati dal vice della Harris in Cina sempre in quel decennio.



Ad aggravare ulteriormente il quadro di Walz ci sarebbero anche i suoi rapporti con il centro di ricerca medica Hormel Institute (al quale ha riconosciuto finanziamenti per milioni di dollari) che – a sua volta – collabora strettamente con l’Istituto virologico di Wuhan e con il Beijing Genomics Institute che secondo il Pentagono è particolarmente vicino all’Esercito cinese; così come non mancherebbero prove del fatto che Zigang Dong (ex direttore dell’Hormel che si è dimesso nel 2019) avrebbe finanziato le campagne elettorali dello stesso Tim Walz.

Come se non bastasse – ricorda La Verità – l’attuale vice della Harris più volte nel corso degli anni ha invitato i vari governi statunitensi a mantenere una linea meno dura e più collaborativa con la Cina criticando Trump quando – nel 2016 – diede il via alla famosa guerra sui dazi con il Dragone; così come (ma questa potrebbe essere una semplicissima scelta senza doppi fini) scelse proprio il territorio cinese per la sua luna di miele con la moglie Gwen Whipple.