Sono molti coloro che si sono trovati d’accordo con il Time per la scelta di nominare Greta Thunberg “persona dell’anno 2019”. Non mancano però quelli di parere contrario, a cominciare da Donald Trump jr, il figlio del presidente degli Stati Uniti, che attraverso la propria pagina Twitter ha scritto: “Time scorda chi protesta a Hong Kong, chi lotta per la vita e per la libertà, per promuovere una teenager che è una trovata di marketing“. La pensa allo stesso modo il noto Alessandro Meluzzi, criminilogo e opinionista tv, che intervistato dai microfoni del programma “Lavori in corso”, ha ammesso: “Si tratta di una povera ragazzina di cui avrebbero dovuto premiare la madre manager o quella signora che la conduce passo passo tenendogli l’auricolare nell’orecchio. Se dovessi parlare da medico sarei molto preoccupato da una ragazza strappata alla scuola e dai suoi percorsi ed utilizzata come icona per i grandi progetti socio-politici. Può darsi che sia anche il suo merito: sacrificare la sua vita per diventare una superstar“. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GRETA THUNBERG PERSONA DELL’ANNO TIME: E’ LA PIU’ GIOVANE DI SEMPRE
La teenager che è riuscita a mobilitare non solo i coetanei di tutto il mondo ma anche molto adulti, facendo parlare di sé e attirandosi le ire di coloro che per colpirla, e nascondere la mancata adesione al “movimento” da lei ispirato, sostengono che dietro di lei vi sia una oculata strategia di marketing: è così che è stata descritta Greta Thunberg, la 16enne scandinava che è stata nominata dal Time quale “Persona dell’Anno 2019”, battendo altri nomi di peso nella shortlist finale del magazine statunitense, tra cui l’immancabile Donald Trump (personaggio agli antipodi dell’attivista “green”) ma anche quella Nancy Pelosi che sta assurgendo a un ruolo sempre più importante nella vicenda dell’impeachment proprio contro l’attuale inquilino della Casa Bianca e pure Megan Rapinoe, talentuosa ma pure estroversa dal punto di vista comunicativo calciatrice campione del mondo di calcio con i suoi USA. E particolarmente evocativa è pure la foto scelta per la copertina di Time, con la Thunberg che posa con un piede su uno scoglio in una località di mare ed eccezionalmente coi capelli sciolti, quasi a guardare verso il futuro e mostrando “cosa succede quando una nuova generazione prende la guida”, (agg. di R. G. Flore)
LA RIVISTA DEDICA LA COPERTINA ALL’ATTIVISTA 16ENNE
Dal 1927 il settimanale americano Time dedica copertina e articolo al “personaggio che più ha segnato” l’anno che sta finendo. Non era difficile indovinare che per il 2019 il prestigioso riconoscimento andasse a Greta Thunberg, della quale quest’anno si è parlato tantissimo. Tra l’altro è anche la persona più giovane mai messa in copertina su Time e nominata personaggio dell’anno. Greta Thunberg era infatti già stata messa in copertina da Time, ma non nella classifica di fine anno che nomina appunto il personaggio dell’anno. Attenzione: la persona che finisce in copertina non necessariamente è qualcuno che si è distinto per buone azioni, ci può finire anche un sanguinario dittatore, ma ovviamente Greta, sin dal modo con cui è stata ritratta, con lo sguardo puntato verso l’orizzonte e un cielo limpido e un mare risplendente, è stata scelta come simbolo di quella rivoluzione ambientalista da lei inaugurata, con il sottotitolo di “Il potere della gioventù”. La ragazza svedese proprio oggi è intervenuta al vertice Cop 25 a Madrid, accusando ancora una volta i leader mondiali di non star facendo nulla per salvare la Terra, come aveva fatto nell’ormai famoso discorso alle Nazioni Unite.
SCIOPERO CLIMATICO
“Non possiamo continuare a vivere come se non ci fosse un domani, perché il domani esiste” dice all’interno del giornale, nell’articolo a lei dedicato. Accusata da molti di essere solo un burattino nelle mani di chissà quale lobby, Greta Thunberg ha diviso il mondo in due. Ha dato vita a un movimento ambientalista globale cominciando a manifestare da sola invece di andare a scuola, dall’agosto 2018 ha passato le sue giornate seduta per terra davanti al Parlamento svedese con un cartello dipinto con lettere nere su uno sfondo bianco che recitava Skolstrejk för klimatet: sciopero scolastico per il clima. Nei 16 mesi successivi, si è rivolta ai capi di stato delle Nazioni Unite, ha incontrato il Papa, combattuto con il Presidente degli Stati Uniti e ha ispirato 4 milioni di persone a unirsi allo sciopero climatico globale il 20 settembre 2019, in quella che è stata la più grande manifestazione climatica nella storia umana. La sua immagine è stata celebrata in murales e costumi di Halloween. Dopo aver notato un aumento di cento volte dell’utilizzo, i lessicografi del Dizionario Collins hanno definito l’idea pionieristica di Thunberg, “sciopero del clima”, la parola dell’anno.