È giunta alla fine l’era Frans Timmermans. Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea ha dato il suo addio. Una notizia che era nell’aria dopo l’annuncio del padre del Green Deal di candidarsi alle elezioni politiche olandesi in programma il prossimo 22 novembre. Le dimissioni sono state rassegnate con effetto immediate e sono state accettate dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: “Ringrazio Frans Timmermans per il suo lavoro appassionato e instancabile per rendere il Green Deal europeo una realtà”.



Timmermans sarà chiamato a provare a portare alla vittoria l’alleanza composta da progressisti e verdi in Olanda: potrebbe essere lui l’erede di Mark Rutte, ma le elezioni sono tutte da giocare. Delineata invece la sua eredità a Bruxelles: la von der Leyen ha affidato la supervisione del Green Deal europeo al vicepresidente slovacco Maroš Šefčovič. A lui anche la Politica ambientale in attesa che l’Olanda proponga un altro candidato.



Timmermans lascia la Commissione Ue: le reazioni

Se Matteo Salvini aveva salutato l’annuncio di Timmermans di lasciare la Commissione europea con un secco “non ci mancherà”, in Italia c’è grande divisione sul suo ruolo. Parole di stima sono arrivate dal commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni: “Frans Timmermans ha svolto un ruolo straordinario nella strategia del Green Deal europeo. La Commissione europea sentirà la mancanza della sua forza, esperienza ed eloquenza. Grazie e auguri Frans”. Bocciatura su tutta la linea invece da parte di Carlo Calenda: “Timmermans è stato un Vice Presidente della Commissione Europea disastroso. Il suo Green Deal è pieno di fuffa e ideologia, insufficiente nei mezzi e tecnologicamente irrealizzabile. Ha costruito il suo personaggio di paladino dell’ambiente a spese dei cittadini europei, delle imprese e della transizione ambientale, quella vera. Non lo rimpiangeremo”.

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