Richard Daschbach, ex missionario americano, è stato condannato a 12 anni di carcere a Timor Est con l’accusa gravissima di abusi sessuali su minori, pornografia infantile e violenza domestica: si tratta di una decisione storica in quanto primo processo del genere nello stato cattolico del Sud-est asiatico.
Il processo contro il sacerdote Usa “sconsacrato” era cominciato a febbraio ma era stato più volte rinviato fino alla sentenza giunta negli scorsi giorni: come riportano le fonti di LaPresse, Daschbach – oggi 84enne – all’età di 64 anni giunse da Chicago fino a Timor Est in missione. Qui fondò un rifugio e una comunità per bambini orfani e disagiati che ha ospitato negli anni diverse centinaia di minori: negli anni, con grande coraggio, circa una dozzina di donne hanno denunciato gli abusi commessi dal sacerdote. Solo 9 di loro sono state ammesse al procedimento iniziato nel febbraio 2021.
LE ACCUSE E LA CONDANNA DELL’EX PRETE
Come dimostrano le immagini in arrivo dal Timor Est, l’ex sacerdote è in realtà una figura ancora molto amata nel Paese tanto che diverse persone hanno fatto irruzione dopo la sentenza piangendo per la condanna comminata a Richard Daschbach. Tra i sostenitori del sacerdote “spretato” c’era anche l’ex presidente Xanana Gusmao, che ha partecipato alla sua festa di compleanno a gennaio: durante il processo invece le 9 vittime denunzianti hanno lamentato minacce e attacchi online dalla popolazione. Timor Est non solo è considerato il luogo più cattolico al di fuori del Vaticano, ma lo stesso Daschbach è stata una figura chiave nella lotta per l’indipendenza della piccola nazione del sud-est asiatico. L’84enne è stato espulso dalla sua congregazione cattolica nel 2019 dopo aver ammesso di aver subito abusi sessuali su minori: è però considerato comunque un eroe locale per aver fondato centri di accoglienza e aiutato la popolazione a ribellarsi per l’indipendenza.