L’essenza di Tin Tan, uno dei tanti soprannomi di German Valdes, è rappresentata in una statua alta quasi quattro metri che si trova a Città del Messico. La sua trasformazione in icona messicana è frutto del contesto culturale, sociale e storico che attraversava all’epoca il confine tra Stati Uniti e Messico. È passato dal teatro popolare al cinema, ha cantato canzoni messicane e usato un linguaggio creativo. Ma, come ricordato da El Pais, negli anni ’70 Tin Tan cominciò a sacrificare la qualità per la quantità. Le sue interpretazioni persero freschezza e la magia dei suoi esordi, portandolo a cadere sempre più in ruoli secondari. Si reinventò allora come doppiatore di film. Nonostante la sua fama, quando morì non lasciò alcuna fortuna alla moglie Rosalia e ai suoi figli Rosalia e Carlos, che all’epoca erano ancora minorenni. Nel 2010 sua figlia ha prodotto il lungometraggio Tin Tan per rendergli omaggio. (agg. di Silvana Palazzo)



UN NETTURBINO ALLA CONQUISTA DEL MESSICO

Forse non tutti sanno che il più grande “Pacheco” della storia del cinema americano e messicano, il “vip” Tin Tan è stato per molti anni un umile e semplice netturbino: un carattere estroso, un comico e attore brillante che seppe incarnare al meglio tutto il buono che lo scalcagnato Messico seppe fare in forma artistica negli anni d’oro Cinquanta e Sessanta. German Valdes de Castillo raccoglieva però rifiuti dalla strada fino agli Anni 40 e si mantenne così prima del fenomenale successo di Tin Tan: un ruolo umile che poi servì eccome nella gestione dell’improvviso successo derivato dai film e dai lavori compiuti fino a poco prima della sua morte il 29 giugno 1973. Ha restituito dignità al popolo messicano, ha cambiato l’idea che si aveva negli States dei Pachuco e ha intrattenuto il suo popolo con decine e decine di film tra cui diversi capolavori (come ‘Calabacitas tiernas” del 1948) recitati anche con i fratelli Manuel “El Loco” Valdés e Ramón Valdés. (agg. di Niccolò Magnani)



TIN TAN DISSE NO ALLA COPERTINA DEI BEATLES

Tin Tan è stato probabilmente il massimo esponente dei “pachuco”. E’ proprio grazie a lui, a German Valdes, se la sottocultura di cui sopra è passata dall’essere associata a dei poco di buono, a dei personaggi apprezzabili e senza dubbio variopinti. I pachuco si diffusero negli Stati Uniti in particolare negli anni ’30, e quasi tutti noi li conosciamo anche se abbiamo ignorato, almeno fino ad oggi, il loro nome. Erano persone ben vestite dai tratti tipicamente centro/sudamericani, con i cosiddetti zoot suits, abiti con pantaloni larghi sulle cosce e stretti alla caviglia, a vita molto alta, e con l’aggiunta di giacche lunghe e dalle spalle molto larghe e scolpite. Inoltre, i pachuco erano soliti indossare dei cappelli con lunghe piume, e si rendevano protagonisti di atteggiamenti molto appariscenti. Nelle pellicole venivano quasi sempre rappresentati come dei gangster, dei mafiosi, ma grazie a Tin Tan le cose cambiarono, dando loro una nuova linfa vitale, e soprattutto un’immagine più bonaria e simpatica, come del resto era lo stesso German Valdes. Curiosità, la leggenda vuole che Tin Tan si rifiutò di apparire sulla famosa copertina dei Beatles di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band: sarà vero? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TIN TAN, CHI È GERMAN VALDES

Tin Tan viene ricordato e celebrato oggi da Google con uno dei suoi speciali Doodle. Sconosciuto ai più nel nostro paese, quelle due parole onomatopeiche che avete appena letto sono il soprannome di Germán Genaro Cipriano Gómez Valdés de Castillo, attore ben noto in Messico ma anche negli Stati Uniti. Oggi il centroamericano avrebbe compiuto 104 anni, essendo nato nel lontano 19 settembre del 1915, e proseguendo le celebrazioni in un mese dedicato al patrimonio culturale ispanico (pochi giorni fa lo stesso Google aveva ricordato la leggenda della botanica, Ynes Mexia), si è appunto voluto ricordare questo istrionico personaggio originario di Città del Messico. Tin Tan non era solamente un attore, ma era anche un cantante e un grande comico, con una carriera trentennale che vanta più di 100 interpretazioni in altrettanti film, con l’aggiunta di ben undici dischi riprodotti: numeri che confermano la fama e la notorietà dello stesso Germán Valdes.

TIN TAN CHI È? GERMAN VALDES POLIEDRICO

Come ricorda Google, Tin Tan divenne famoso non soltanto per le sue doti recitative e canore, ma anche per aver reso famoso i Pachuco, la sottocultura dei Chicanos e dei messicano-americani, spesso associati a degli abiti sgargianti, quasi da gangster, e alla vita notturna. Inoltre, Germán Valdes divenne famoso anche per la sua parlata, il dialetto calò, comunemente utilizzato dai messicani che vivono lungo la frontiera con gli Stati Uniti, che altro non è se non una sorta di “spanglish”, ovvero, un mix fra l’inglese degli USA e lo spagnolo del centro America. La carriera di Tin Tan, che si svolse pressoché quasi tutta nello stato di Chihuahua, a Ciudad Juarez, nacque praticamente per caso: faceva lo spazzino presso la stazione radio XEJ, e un giorno, pensando che i microfoni fossero chiusi, iniziò ad imitare i vari presentatori radiofonici. In molti ascoltarono le sue imitazioni esilaranti e di conseguenza gli venne concesso un posto come presentatore.

TIN TAN: DA DOVE DERIVA QUESTO SOPRANNOME?

La sua carriera prese così il volo, visto che in breve tempo entrò nel mondo del cinema divenendo uno degli attori più famosi in Messico. Ha recitato assieme ai sue due fratelli Manuel “El Loco” Valdés e Ramón Valdés, ed inoltre detiene il curioso record dell’attore che ha baciato il più alto numero di attrici in carriera, un vanto non da poco. Oltre alla carriera da attore e cantante, German Valdes era anche un grande doppiatore, e in carriera ha dato la voce ad alcuni personaggi della Disney nei film Il libro della giungla, e gli Aristogatti. Morì molto giovane, il 29 giugno del 1973, nella sua Città del Messico, a soli 57 anni, a seguito di un’epatite che si era purtroppo trasformata in tumore. Ultima curiosità sul soprannome: il suo primo nomignolo era Topillo, ma su suggerimento degli amici, visto che quel nome sembrava troppo volgare, divenne Tin Tan, che in Messico è la parola onomatopeica per indicare il rumore delle campane.