Tina Anselmi, chi è? Fiera partigiana, fu ministro del Lavoro con Andreotti

Nata a Castelfranco Veneto il 25 marzo del 1927, Tina Anselmi è entrata nella storia come una delle politiche più importanti della storia d’Italia. Fiera partigiana, è stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministra della Repubblica Italiana, ma la sua storia non si ferma solo a questo. Protagonista della Resistenza contro i nazifascisti, iniziò la sua carriera nell’attività sindacale, per poi passare alla Democrazia Cristiana.



Tina Anselmi scalò i vertici: nel 1959 l’ingresso nel consiglio nazionale dello Scudo Crociato, l’elezione ininterrotta a deputata dal 1968 al 1992 e i tanti incarichi di prestigio. Per tre volte sottosegretaria al ministero del lavoro e della previdenza sociale, dal 29 luglio 1976 fu ministra del lavoro e della previdenza sociale nel governo Andreotti III: così divenne la prima donna ministra in Italia. E ancora, gli incarichi da ministra della Salute (con la nascita del Sistema Sanitario Nazionale) e da presidente della Commissione di inchiesta sulla P2. Morì il 1° novembre 2016 all’età di 89 anni.



Chi è Tina Anselmi, una donna coraggiosa e schietta: così la ricorda la sorella Gianna

“Tina è stata un personaggio fantastico, romanzesco, a cui tutti dovremmo poter assomigliare, uomini e donne. Per tutta la vita ha lottato contro i soprusi, le ingiustizie, gli sprechi e la mancanza di tutele che considerava come insulti insopportabili”, il ricordo di Tina Anselmi di Luciano Manuzzi, regista del film biografico “Tina Anselmi, l’eroina della Prima Repubblica”. Una donna coraggiosa e schietta, che ha interpretato la politica come missione.

Questa la testimonianza della sorella Gianna Anselmi a Repubblica: “Era seria e pulita, pensava che tutti fossero come lei. ‘Anche nel tuo partito ci sono i disonesti’ le diceva mio marito. Non voglio dire i nomi, non sono più in vita, non importa, ma quanti sgarri le hanno fatto. Soffriva in silenzio”. Una battuta anche sull’ipotesi Quirinale: “La prendevamo in giro: ‘Se diventi presidente una di noi deve venire a farti compagnia’, e si metteva a ridere. ‘Non sarà mai possibile”‘ Capiva che era una cosa troppo più grande e non aveva ambizioni. Ma alla gente piaceva come figura, i politici le hanno fatto lo sgambetto”.