Sono state tante le muse di Tinto Brass, conosciuto e osannato per la sua abilità nel dirigere film erotici. Fra queste troviamo Serena Grandi, che ha scelto come protagonista per il suo film dell’85 dal titolo Miranda. “Ho dato un calcio a un sasso e ci ho trovato sotto una foto tua di un giornalino”, le dirà infatti il produttore in quel periodo, spiegandole come sia arrivato alla conclusione di volerla alla guida di una delle sue pellicole. “Un gentiluomo, un uomo straordinariamente galante”, dirà invece quest’anno la Grandi a Matrix Chiambretti, dipingendo Brass come uno stilista che ha messo sempre il rispetto al centro di ogni suo rapporto professionale. Serena Grandi parlerà di Tinto Brass anche nella puntata di Non disturbare di oggi, martedì 6 agosto 2019, partendo dal film che li ha uniti. “Lavorare e conoscere il maestro è stato decisivo per la mia carriera”, spiega ancora riferendosi a Miranda. Anni in cui la futura attrice sceglie di affidarsi proprio al regista con la convinzione di poter dare una svolta alla sua carriera, come avverrà effettivamente. Anche per questo nella stessa sede non si è frenata nell’attaccare Claudia Koll, un’altra delle muse di Brass e che ha scelto di abbandonare quel mondo che l’ha portata alla gloria per dedicarsi alla fede. “Lo trovo ipocrita”, dice infatti la Grandi sicura che non si sia mostrata riconoscente.
L’incontro di Serena Grandi con Tinto Brass le apre le porte al cinema di Pupi Avati
L’incontro fra Tino Brass e Serena Grandi avverrà nell’85 e ancora oggi l’attrice lo ricorda con grande piacere. “Ho creato le basi per quello che poi sarebbe diventato il mio lavoro”, ha dichiarato infatti quest’anno a Il Quotidiano del Lazio, rievocando le tante risate e giochi fatti con il maestro del cinema erotico. Brass le ha insegnato tutto, a partire da quanto sia importante riuscire ad avere una certa presenza sul set e soprattutto la recitazione. Anche se Serena Grandi ha iniziato a studiare solo in seguito al film Miranda che la consacrerà in quegli anni come icona sexy italiana. Il merito in questo caso è di Pupi Avati, che la sceglierà per molti dei suoi lavori. Il regista infatti non la trasformerà solo nel profondo, ma anche fisicamente, dandole qualche chilogrammo in più e sbiancandole i capelli. Una parentesi del tutto diversa, soprattutto per quanto riguarda il rapporto fra attrice e regista. “Una volta mi ha costretta a restare sei ore sotto le macerie”, ricorda con simpatia in un’intervista di Alessandro Ferrucci. “Con Tinto la realtà si tocca”, continua infatti con orgoglio.