Il Titanic da oltre 100 anni giace immobile sul fondale dell’oceano a circa 400 miglia nautiche a sud di Terranova, in Canada. La sua storia, oggi, sembra lucidamente chiara a tutti. La nave partì nel 1912 da Southampton per il suo viaggio inaugurale che sarebbe dovuto arrivata a New York. Nel viaggio, però, colpì un iceberg, che lo lacerò dando il via ad una delle più grandi tragedie dell’umanità che costò la vita a circa 1.500 persone.
Tuttavia, seppur la storia del Titanic sia chiara a grandissime linee, non è mai stato chiarito completamente come e perché colpì il blocco ghiacciato e finì, diviso a metà, sul fondale marino a circa 3.800 metri di profondità. Ora, per la prima volta nella storia, queste domande potrebbero avere una risposta grazie ad un innovativo progetto che ha permesso di realizzare un modello 3D estremamente dettagliato del relitto alle sua attuali condizioni di conservazione. Con alcuni sommergibili telecomandati a distanza, un gruppo di mappatura dei fondali marini, la Magellan Ltd, in 200 ore di lavoro ha scattato 715mila fotografie del Titanic, creandone un modello 3D che rappresenta la più dettagliata fotografia mai realizzata del relitto.
I segreti nascosti nel Titanic
Insomma, a brevissimo il relitto 3D del Titanic sarà accessibile a tutto il mondo, permettendo ai curiosi di vedere per la prima volta l’imponente nave nel suo attuale stato. Oltre ai curiosi, però, il relitto sarà anche studiato ed analizzato dagli esperti, come Parks Stephenson che, commentandolo, ha detto che si potrebbe far luce su ciò che realmente accaduto alla nave, “esaminare la vera meccanica alla base della rottura e dell’affondamento e quindi avvicinarci ancora di più alla vera storia del disastro“.
La ragione per cui il Titanic giace ancora nei fondali marini a più di 100 anni dal terribile disastro è piuttosto semplice. Il relitto, infatti, si trova a quasi 4.000 metri di profondità, in parte ricoperto ed affondato nella sabbia del fondale, e qualsiasi manovra per la sua rimozione (oltre che estremamente complessa a quelle profondità) rischierebbe letteralmente di disintegrarlo, ormai fragile a causa dell’erosione marina. Fino ad oggi, inoltre, si era rivelato piuttosto complicato realizzare fotografie dettagliate dei resti del Titanic a causa della completa mancanza di luce a quelle profondità e della quasi impossibilità per gli esseri umani ad avvicinarsi al relitto.