La notizia è stata confermata dalla Santa Sede: il prossimo 15 maggio 2022 Papa Francesco proclamerà santo il sacerdote carmelitano olandese Tito Brandsma (1881-1942), martire del nazismo. Ma non solo: insieme a lui, saranno fatte sante anche la religiosa francese Marie Rivier (1768-1838), fondatrice delle Suore della Presentazione di Maria, e la suora palermitana Maria di Gesù (1852-1923, al secolo Carolina Santocanale), fondatrice delle Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes.
Come riportato dai colleghi dell’Ansa, Papa Francesco ha stabilito la data delle tre canonizzazioni per il 15 maggio 2022 nel corso del concistoro ordinario pubblico che si è tenuto oggi, venerdì 4 marzo 2022, in Vaticano. Ricordiamo che padre Tito Brandsma, ucciso all’età di 61 anni a Dachau per ordine delle Ss di Hitler, fu beatificato da Giovanni Paolo II nel 1985.
Tito Brandsma verrà proclamato santo da Papa Francesco: chi era
Nato nel 1881 a Bolsward, provincia della Frisia (Olanda), Tito Brandsma entrò nell’Ordine dei Frati Carmelitani nel 1898, mentre l’anno successivo si trasferì a Roma per studiare alla Gregoriana. Nel 1905, all’età di 26 anni, fu ordinato sacerdote. Tornato nei Paesi Bassi, il religioso si dedicò all’insegnamento e iniziò a muovere i primi passi nel mondo del giornalismo, basti pensare all’incarico di redattore-capo del giornale Città di Oss. Nel 1923 Tito Brandsma venne nominato professore di storia della mistica e di filosofia nell’Università Cattolica di Nimega, per poi accettare l’incarico a Rettore magnifico nove anni più tardi. Nel 1935 fu nominato ecclesiastico dell’associazione dei giornalisti cattolici, incarico che tenne fino alla sua morte. Morte, quella di padre Tito, arrivata nel 1942 per mano dei nazisti. Il religioso si scagliò a più riprese con l’ideologia nazista, arrivando a invitare i sacerdoti a rifiutare i sacramenti ai cattolici sostenitori del nazionalsocialismo. Spiato e monitorato da diversi mesi, nel gennaio del 1942 su arrestato e detenuto in carcere a Scheveningen. Trasferito pochi mesi dopo ad Amersfoort ai lavori forzati, Tito Brandsma fu torturato dai nazisti ma non fermò mai l’attività da padre, confessando malati e moribondi. Ridotto in condizioni disumane, il religioso morì il 26 luglio: un’infermiera gli iniettò una fiala di acido fenico.