A “Storie Italiane” del 13 gennaio 2021 si parla del caso di Tiziana Cantone: secondo le ultime svolte registrate nelle indagini nelle ultime ore, potrebbe essersi trattato di omicidio e non di suicidio, come si è sempre detto e creduto fino ad oggi. La mamma della ragazza, Teresa, è intervenuta in diretta da casa sua: “Abbiamo presentato diversi esposti alla Procura, che seguono la pista informatica e la pista genetica. La prima riguarda la manomissione dei dispositivi in possesso di Tiziana, dai quali sono stati cancellati i dati nel momento in cui erano già fra le mani della polizia giudiziaria. È stato pertanto aperto un fascicolo per frode processuale e se ne aprirà un secondo per omicidio. Esaminando la pashmina con cui si pensava che mia figlia si fosse suicidata, oltre al DNA di mio fratello e di mia cognata, ve ne è uno appartenente a un uomo: bisogna vedere di chi si tratta. Per quanto concerne la cancellazione dati, le indagini hanno consentito di entrare in possesso del numero di telefono e della posizione della persona che ha manomesso i dispositivi. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



“TIZIANA CANTONE È STATA UCCISA”: SIMBOLO DEL REVENGE PORN, MA…

Tiziana Cantone non è morta suicida: è stata uccisa. Questo il convincimento della madre della 31enne di Mugnano diventata simbolo suo malgrado del “revenge porn” dopo le indagini di parte che hanno accertato la presenza di tracce biologiche maschili non riconducibili allo zio di Tiziana, tra i primi soccorritori, sulla pashmina che si credeva fosse stata utilizzata per impiccarsi. Come riportato da “Il Mattino”, nell’esposto firmato dall’avvocato Salvatore Pettirosso, il penalista che assiste mamma Maria Teresa Giglio, si domanda peraltro quale motivo avrebbe avuto Tiziana di utilizzare uno strumento poco adatto come la pashmina quando in casa aveva a disposizione cinture di accappatoio o di pantaloni, nonché corde e strumenti più adatti ad impiccarsi. C’è poi da inserire nel contesto la testimonianza della zia (la prima soccorritrice), che ricorda di aver sciolto il cappio con una sola mano, a dimostrazione che il nodo non fosse in tensione, quasi a far pensare che qualcuno abbia adagiato il capo di Tiziana, dopo averla strangolata.



“TIZIANA CANTONE E’ STATA UCCISA”: 100 NOMI NELLA CHAT DEI VIDEO HARD

Le indagini sul caso Cantone proseguono però su due filoni che corrono praticamente paralleli. Da una parte quello dell’ipotesi di omicidio, dall’altra l’indagine informatica condotta dagli esperti dell’Emme-Team, il gruppo di studi legali con sede a Chicago, che sono riusciti ad avere accesso agli account della 31enne e grazie al cui lavoro sono emersi circa 100 nomi – tra cui anche quelli di professionisti ed esponenti delle forze dell’ordine -, che hanno intrecciato relazioni con la vittima, compreso con ogni probabilità quello di colui che avrebbe diffuso i video hard destinati a una chat dedicata. Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano di Napoli, grazie a quello che è stato ribattezzato dagli esperti “metodo Cantone”, ad emergere è stato anche il numero di telefono dello smartphone usato per l’accesso non autorizzato agli account di Tiziana, con annessa manomissione, e la geo-localizzazione di dove ciò è avvenuto.

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