Maria Teresa Giglio non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio della figlia Tiziana Cantone, morta 4 anni fa, e la sua battaglia affinché un fatto così grave non si ripeta mai più, continua, come dimostrato oggi nel corso della sua intervista a La vita in diretta Estate. Perchè è convinta che non sia stato un suicidio? “Perchè abbiamo scoperto dal controllo che ho fatto fare da un team americano che sia l’iPhone che l’iPad mentre erano nelle mani della procura sono stati manomessi e questo alimenta ancora di più i miei dubbi”, ha spiegato. La donna ha proseguito in collegamento sostenendo che “il suicidio di Tiziana si è dato per scontato anche se quando sono intervenuti i militari sul posto mia figlia era già stata adagiata a terra da mio fratello e mia cognata nel tentativo di salvarla”. Tanti le mancanze e gli errori nelle indagini sottolineati dalla mamma di Tiziana: “non sono stati fatti rilievi tecnici, né prese impronte digitali o biologiche. Il medico del 118 ravvisò la necessità dell’autopsia mai eseguita così come l’esame tossicologico, eppure secondo il fascicolo dell’archiviazione dell’istigazione al suicidio, c’era la notizia che mia figlia avesse cercato su Google potassio di cianuro. Se una si vuole suicidare fa le ricerche in quel momento stesso?”, si è domandata la donna che ha spiegato come appena due giorni prima avesse fatto degli ordini. “Come fa ad avere istinti suicidi mentre pensa di comprare un vestito nuovo?”, ha tuonato la donna.
TIZIANA CANTONE, LE ACCUSE DELLA MAMMA “IPAD E IPHONE MANOMESSI”
In collegamento con la Vita in diretta estate, la mamma di Tiziana Cantone ha spiegato cosa le manca oggi dell’amata figlia. “Mi manca la presenza fisica, mi manca tutto di lei. Non ho mai mosso neanche un suo effetto personale, tutto è rimasto lì perchè ho bisogno di sentire il suo profumo”, ha replicato commossa, a quattro anni dalla sua morte. “Ho tappezzato la casa di sue foto, mi resta solo questo, per questo ci tengo a far sapere che adesso il metodo c’è”, ha spiegato ad Andrea Delogu. “Tiziana se fosse stata portata a conoscenza e messa al corrente del metodo… Ora tutti i video o foto senza consenso possono essere bloccati”, ha spiegato. “Ho avuto i nomi di tutti i colpevoli che sono ben 102 per ora. E’ una cosa grave, tutto questo è stato manomesso”, ha ribadito. Il metodo di cui parla la mamma della Cantone si chiama Dmca – Digital Millennium Copyright Act e consiste in una norma già esistente negli Usa che agisce direttamente sui gestori dei siti internet e dei server. La donna sta ora lottando affinchè possa essere adottata facilmente anche da noi.