Stefano D’Orazio, la moglie Tiziana Giardoni a Bella Ma’: “Era consapevole della sua lenta malattia”

Nel giorno di San Valentino è stata ospite a Bella Ma’ Tiziana Giardoni, moglie di Stefano D’Orazio, il batterista dei Pooh morto nel 2020. La donna ha ripercorso la loro storia d’amore fino al tragico epilogo mandando un messaggio di amore che dura oltre la morte. E sui quei tragici giorni ad un commosso Pierluigi Diaco ha confessato: “Composto nel dolore prima di morire? Assolutamento si, lui era una persona molto composta che non voleva pesare sulle persone, non voleva pesare su nessuno neanche su di me. Io però gli feci una promessa, gli dissi ‘Stefano, comunque sei la mia vita ed io mi prenderò sempre cura di te, questa era la mia promessa. Lui ci scherzava su diceva ‘che sei la mia badante?’ Ma ne era felicissimo.”



E subito dopo Tiziana Giardoni, moglie di Stefano D’Orazio ha aggiunto: “Era consapevole di questo suo lento come dire una malattia lenta che lo aveva portato a deprimersi un pochino. Lui però non mi voleva dare modo di essere triste, soffriva in silenzio ma mi faceva ridere.” Tiziana a Bella Ma’ ha confessato di non essere mai stata gelosa del marito e che entrambi erano certi dell’amore che provavano l’uno per l’altra.



Bella Ma’, il dolore di Tiziana Giardoni: “Se potessi gli dire che mi dispiace”

In maniera composta e sobria, Tiziana Giardoni ha ripercorso durante la chiacchierata con Pierluigi Diaco il calvario del marito Stefano D’Orazio morto per le complicanze del Coronavirus nel 2020. Sono passati tre anni ma lei continua ancora a percepire l’esistenza del marito: “Lo sento e lo percepisco in ogni cosa che faccio. Un grande amore non può non resistere anche ad eventi che comunque in qualche modo ti allontanato. Non può non resistere perché quando c’è non riesci, almeno io non riesco.”



E a precisa domanda di Pierluigi Diaco su cosa direbbe a Stefano D’Orazio se potesse, Tiziana Giardoni ha confessato: “Gli direi una cosa che purtroppo gliela dico spesso, mi dispiace non essermi presa cura di lui in un momento in cui lui aveva bisogno in quel preciso momento e questo ha un po’ influenzato tutto quello che c’è stato dopo. Non poter dire addio ad una persona così importante è veramente una ferita troppo profonda. Non è accettabile. Ho perso Stefano e mio papà a distanza di venti giorni.” E poi ha concluso: “Ho pensato che l’unico modo per non sprofondare nella depressione fosse quello di reagire facendo delle cose concrete.”