Tiziana Giardoni, moglie di Stefano D’Orazio, batterista dei Pooh venuto a mancare un anno fa per le conseguenze del Coronavirus, è intervenuta ai microfoni de “L’Ora Solare”, trasmissione condotta da Paola Saluzzi e in onda quotidianamente su Tv 2000. La donna ha raccontato il suo presente senza il marito: “Ti rendi conto del valore dell’amicizia quando ti viene a mancare una persona che riempiva la tua vita e la riempiva in tutte le sue sfaccettature. Io con Stefano avevo costruito un’esistenza in cui ci nutrivamo l’una dell’altro. Eravamo io e lui ed è chiaro che quando è morto mi è crollato il mondo addosso. Ancora oggi io faccio molta fatica a riprendermi, perché tutto è così strano, tutto è così vuoto. Sento proprio il vuoto intorno, che solo gli amici sinceri riescono a riempire”.
Come detto, il musicista è deceduto a seguito delle conseguenze del virus e Tiziana ha rivissuto quei momenti drammatici, nei quali è stato trasportato in ospedale senza di lei: “Aveva la febbre molto alta quel giorno e quando ho chiamato l’ambulanza non capiva, non era lucido. Aveva lo sguardo strano, ma io ho avvertito che aveva paura. Mi voleva dire ‘mi stanno separando da te’. Questo è stato il dolore più grande”.
TIZIANA GIARDONI: “STEFANO D’ORAZIO ERA L’UOMO DEI MIEI SOGNI, MERITA DI ESSERE RICORDATO”
Nel prosieguo della chiacchierata con Paola Saluzzi a “L’Ora Solare”, Tiziana Giardoni ha evidenziato come la differenza anagrafica non si avvertisse nel loro rapporto: “Stefano portava i suoi anni in una maniera incredibile, era veramente pazzesco. Io lo adoravo e secondo me era bellissimo. Per me era l’uomo dei miei sogni, mi piaceva proprio esteticamente e interiormente”. Il loro amore era talmente profondo che Stefano D’Orazio non gettava via niente che riguardasse il loro legame: “Lui conservava tutti i bigliettini che gli scrivevo. Ho scoperto in un cassetto un libricino nel quale aveva messo tutti i bigliettini che gli lasciavo sul tavolo prima di fare colazione. Io pensavo che li buttasse, invece li ho trovati lì. È stata una cosa che mi ha emozionato moltissimo”.
Ora, il suo obiettivo è onorare la memoria dello storico componente dei Pooh: “Effettivamente ho diversi progetti di Stefano da portare avanti, per ora ne ho finalizzato uno, che è il romanzo ‘Tsunami’. Mi stava a cuore perché Stefano ci aveva lavorato tanto. Lui era un artista a 360 gradi, era anche autore, editore, batterista, manager. Era un po’ tutto. È difficile trovare un profilo analogo al suo nell’universo musicale. Io sono molto orgogliosa di poter dire che Stefano era questo e, di conseguenza, ho molto da tramandare di lui. Ci tengo moltissimo a farlo, perché lui merita di essere ricordato… Merita di essere ricordato per quello che era veramente”.