Per «sentire ancora l’energia» del marito Stefano D’Orazio ha deciso di pubblicare il romanzo (“Tsunami”) a cui ha lavorato nel suo ultimo anno di vita. «Mi ci vuole un po’ di tempo, ma i suoi progetti devono andare avanti, ha scritto tanto», racconta la vedova Tiziana Giardoni nell’intervista rilasciata al settimanale Chi. Si ritrova così a fare i conti con una presenza inedita, ma anche il dolore dell’assenza. Avere però a fianco i Pooh l’aiuta: le sono tutti calorosamente accanto. «Roby lo sento praticamente tutti i giorni per Parsifal», l’opera a cui Stefano D’Orazio e Roby Facchinetti hanno lavorato, cioè un musical scritto con Fausto Brizzi. «Lo sentivo anche prima, o meglio lui mi sentiva tramite mio marito».
Il marito aveva il “potere” di riempirle la vita. «Aveva questo modo di vivere allegro e scanzonato. La sua enorme, contagiosa allegria è insostituibile». Ma Stefano D’Orazio era noto anche per la sua precisione maniacale. «Ci sarà sfuggito qualche dettaglio minuscolo ma per lui essenziale», ammette la vedova.
“STEFANO D’ORAZIO E LA SCRITTURA, PASSIONE DIVORANTE”
Nel libro “Tsunami” che Tiziana Giardoni manderà in stampa per il marito Stefano D’Orazio c’è la voglia di libertà dell’ex batterista dei Pooh, la sua necessità di fare qualcosa di diverso per uscire dalla routine. Ma della voglia di staccare dalla vita frenetica il batterista dei Pooh parlò nel 2009 proprio quando lasciò la band. Però non voleva smettere di scrivere. «Era la sua passione divorante. Scriveva tutto il giorno», racconta la vedova al settimanale Chi. Tra l’altro dopo l’uscita dai Pooh, Stefano D’Orazio parlò di tante cose che voleva fare nella sua nuova vita. Ad esempio, scrivere il suo libro nella speranza che qualcuno lo dimentichi aperto su qualche comodino. Un sogno che si avvererà purtroppo dopo la sua morte per il Covid. Il libro, scritto mesi fa, è un romanzo di formazione, di viaggio e avventura. «È una bellissima immagine. È bello immaginare che possa essere un pensiero della sera, per qualcuno che voglia fantasticare di vivere un’avventura e di cambiare qualcosa in meglio», ha concluso Tiziana Giardoni.