Tiziana Maiolo, giornalista e donna politica con un passato da Rifondazione Comunista a Forza Italia, oggi editorialista de Il Riformista, ricorda il suo arresto, avvenuto il 20 aprile 1979 in un ufficio della Procura della Repubblica di Milano che “frequentavo ogni giorno come cronista giudiziaria, da oltre sette anni”, a causa di una cena con Toni Negri ed Emilio Alessandrini.



Maiolo ricorda che era arrivata al Palazzo di giustizia in anni di inchieste bollenti – la strage di piazza Fontana, la morte di Pinelli e l’uccisione del commissario Calabresi – senza conoscere nessuno tranne il pubblico ministero Giuliano Turone, che scoprì con Gherardo Colombo la Loggia P2. Amici ai tempi del liceo e, in quegli anni Settanta “lui magistrato e io giornalista al manifesto”.



Ogni giorno – rievoca Tiziana Maiolo – “il rapporto di noi cronisti con i pubblici ministeri era un vero corpo a corpo per carpire le notizie”, perché ai tempi “i magistrati non si facevano intervistare, le conferenze stampa erano rarissime e non si passavano carte ai giornalisti”. Erano insomma tutti giornalisti d’inchiesta, perché in parallelo alle indagini ufficiali c’erano quelle condotte dai giornalisti stessi. Spesso nascevano amicizie, che per Tiziana Maiolo furono indirettamente la causa della propria disavventura giudiziaria.

TIZIANA MAIOLO: LA CENA CON TONI NEGRI E ALESSANDRINI E L’ARRESTO

Nel racconto della giornalista: “Venni arrestata, proprio a causa delle mie amicizie con alcuni
pubblici ministeri, in riferimento a una cena che si era svolta un anno prima“, dunque nel 1978. La serata era stata organizzata a casa del pubblico ministero Antonio Bevere e della sua fidanzata Maria Rosa. Erano invitate altre tre coppie: il magistrato Emilio Alessandrini e la moglie Paola, il professor Toni Negri – figura di spicco della sinistra extraparlamentare – e la consorte Paola, infine Tiziana Maiolo col marito Stefano, giornalista dell’Ansa.



Erano i giorni del rapimento Moro e di quello si parlò a tavola in una serata “noiosa, dominata dai toni un po’ comizianti di Toni Negri”, amico di Bevere in quanto collaboratore della rivista Critica del diritto che lui dirigeva. Alessandrini ci teneva a conoscerlo, perché cominciava a svolgere le prime inchieste su certi ambienti di sinistra che riteneva contigui al mondo di Potere Operaio e dell’Autonomia.

Un anno dopo i protagonisti di quella cena ebbero “sorti sciagurate”. Alessandrini fu ucciso dai terroristi rossi di Prima linea, Toni Negri arrestato nel processo “7 aprile”, Bevere e Maria Rosa indagati e Stefano e io arrestati, tutti per falsa testimonianza proprio a causa di quella cena. In realtà, “l’uccisione del mio amico Emilio” fu per Tiziana Maiolo il momento di rottura con amici “che consideravo troppo vicini a quel mondo e che non avevo voluto vedere più” e fu scarcerata dopo due giorni con tante scuse.