Oggi si sarebbe dovuto aprire il processo contro Tiziana Morandi, soprannominata dai media “Mantide della Brianza” per il suo particolare modus operandi. L’accusa è quella di aver plagiato e derubato, anche drogandoli, almeno 10 uomini di varia età, ed oggi avrebbe dovuto risponderne davanti al Tribunale collegiale di Monza, in un’aula presieduta da Patrizia Gallucci, peraltro con la presenza in sala delle telecamere della Rai. Tiziana Morandi, però, non si è presentata in tribunale, costringendo di fatto la giudice a rimandare l’udienza, prevedendo un calendario dibattimentale che porterà ad una sentenza entro luglio contro la Mantide della Brianza.
Tiziana Morandi: le accuse contro la Mantide della Brianza
Insomma, il processo contro Tiziana Morandi non si è tenuto oggi, ma di contro per ora non si conoscerebbe neppure la data della nuova udienza contro la Mantide della Brianza. La 48enne residente nel comune brianzolo di Roncello, è attualmente detenuta nel carcere San Vittore, in cui si trova dalla scorsa estate in seguito a diverse denunce a suo carico, mosse da 10 uomini compresi tra i 27 e gli 80 anni di età (tra i quali solo uno si è costituito parte civile). I capi di imputazione di cui dovrà rispondere sono 21, tra cui rapina, lesioni, detenzione di sostanze stupefacenti e procurato stato di incapacità.
Concretamente la Mantide della Brianza, ovvero Tiziana Morandi, secondo la Procura attirava gli uomini (almeno 10), offrendo vari tipi di servizi ed intrattenimenti, stringendoci amicizia. Dopo un primo approccio, li narcotizzava somministrandogli delle benzodiazepine (acquistate grazie a prescrizioni false, tra l’altro), per poi derubarli di tutti i loro valori, tra collanine, bracciali, orologi, contanti e carte di credito. Due di loro, inoltre, avrebbero anche avuto un incidente automobilistico dopo l’ultimo loro incontro. I difensori di Tiziana Morandi, la Mantide della Brianza, avevano chiesto una perizia psicologica e medica, sostenendo che a causa di una particolare patologia relativa alla ghiandola toracica, fosse incapace di intendere e di volere al 100%. La Procura, però, ha rigettato l’istanza, decidendo di portare la Morandi a processo.