C’è una donna cattiva che fa del male al protagonista di Addio mio amore, una delle canzoni contenute nel nuovo disco di Tiziano Ferro, La vita splendida, in uscita in questi giorni a quasi quattro anni di distanza dal suo ultimo lavoro discografico. Quella donna ha però un nome preciso: depressione. La malattia del secolo che, per quanto le autorità sanitarie ancora ignorino lasciando alla cura solo gli ultimi spiccioli del budget sanitario, sta ormai superando nel mondo e anche in Italia ogni altra patologia per il numero delle persone colpite. Anche il cantante evidentemente come ha confessato lui stesso in una intervista al quotidiano “Avvenire” ci ha fatto i conti: “La depressione è come un rapporto con una persona che abusa di te. Ci si trova intrappolati in una relazione di violenza che non i riesce a rinnegare. Nel dolore lei crea la tua zona di conforto, quel dolore è casa, meglio non esporsi e affrontare un mondo che non conosci. Devi toccare il fondo e renderti conto che hai bisogno di chiedere aiuto. Questo è quello che è successo a me: occorre chiedere aiuto prima di pensare che si sta bene dove si sta e ne vedo tante di persone che vivono così. Comunque le mie canzoni anche quelle più viscerali hanno sempre una aggi o di sole alla fine”.



Raggio di sole che forse Tiziano Ferro è riuscito a scorgere grazie all’accettazione della sua omosessualità. Oggi il cantante ha due figli, Margherita e Andres e a ciascuno dei due ha dedicato una canzone diversa, Mi rimani tu e A parlare da zero: “La paternità è un senso di appartenenza a qualcosa che non c’era, vedi aprirsi delle porte fatte di dubbio, di interrogativi ma anche di scoperte”. Una paternità non biologica, come quella di tutte le coppie omosessuali, è una paternità reale, o solo la soddisfazione di un desiderio che sottopone dei bambini a vivere una realtà che non hanno scelto? “Penso che i diritti non hanno colore politico ma hanno un valore universale, tutti hanno il diritto di essere felici, Non voglio imporre la mia vita a nessuno. Posso solo dire che i miei sono due bambini che ridono dalla mattina ala sera, che dormono 12 ore al giorno, che saltano, nuotano, giocano. Non so cosa è giusto e cosa sia sbagliato e non so se posso essere un papà perché sono troppo impegnato a fare il papà”.



TIZIANO FERRO: I MIEI FIGLI VERRANNO BATTEZZATI

Bambini felici, certamente, ma che un giorno chiederanno perché non hanno una mamma come tutti gli altri: il diritto ad essere felici non può essere solo per se stessi. “Quando mi chiederanno la loro storia, appena saranno pronti, sarò felice di aprire un dialogo ma ora sono un po’ in difficoltà perché loro non me lo hanno ancora chiesto. Viviamo in un paese dove le adozioni sono complesse anche per le coppie composte da uomini e donne”. Omosessuale, ma cristiano praticante: “Sono cristiano cattolico, prego, frequento la chiesa. Ma sono pronto a essere giudicato solo da Lui che è il capo. Mi piace fidarmi di Lui, perché il mio Dio è un Dio buono, un Dio simpatico che mi ha dato tante opportunità e che mi ha dimostrato che quando ti comporti bene con gli altri succedono cose belle nelle tua vita”.



Un Dio si misura insomma, dimenticandosi che Dio vuole bene a tutti, anche ai peccatori, anche a chi si comporta male. “I miei figli li battezzerò su questo non ci sono dubbi, voglio che abbiano a mia stessa esperienza, poi sceglieranno. Ma a me è stato dato un dono che non ho mai perso”. Nel nuovo disco di Tiziano Ferro ospiti di lusso come Roberto Vecchioni e Sting, cosa che la dice lunga della reputazione anche internazionale che il cantante ha guadagnato. Poi la prossima estate un grande tour negli stadi, fermo causa pandemia da circa tre anni: 14 date a partire dal 7 giugno 2023 a Lignano Sabbiadoro per poi mettere le tende per ben tre serate a San Siro a Milano.